Con il termine Pubalgia si intende una sindrome dolorosa caratterizzata da dolore in sede inguinale e/o pubica e/o sulla faccia interna delle cosce.
Il primo problema che si riscontra è l’utilizzo delle terminologie adeguate. Un recente studio ha evidenziato la presenza di ben 33 diversi termini (tra diagnosi singole e combinate) che potevano essere utilizzati per descrivere questi disturbi, alla fine come termine comune oltre a Pubalgia ,oramai per molti diventato obsoleto, si è giunti al termine di : GROIN PAIN, proprio perché risulta essere un termine puramente descrittivo e quindi non induce a delle interpretazioni diagnostiche.
EPIDEMILOGIA
Dal punto di vista epidemiologico:
- Negli sport agonistici la Pubalgia/GP è molto frequente e rappresenta il 2-5% del dolore legato allo sport, con un’incidenza di 5-18% nei giocatori di calcio e di tennis
- All’interno dello stesso sport gli uomini hanno maggiore incidenza rispetto alle donne
- È un problema in crescita anche nello sport amatoriale con un’incidenza di 3.1-5.6% degli infortuni legati allo sport
- Gli sport che sono maggiormente interessati sono quelli che richiedono calci e torsioni durante la corsa, cambi di direzione bruschi e ricorrenti, come: Calcio, Hockey, Australian Football, Gaelic Football, Rugby, Atletica Leggera (per esempio la corsa ad ostacoli), Pallavolo, Sci, Tennis, Pattinaggio, Basket, Corsa
Dal punto di vista delle cause che possono portare ad una sospensione dell’allenamento/partita, la pubalgia si piazza al 3° posto dopo fratture e ricostruzione del legamento crociato anteriore. Inoltre nel 68% dei casi è conseguente ad una problematica dei muscoli interni della coscia .( Adduttori)
FATTORI DI RISCHIO
Tra i fattori di rischio che ci possono far pensare ad un possibile sviluppo di Pubalgia (Groin Pain), ritroviamo:
- FATTORI INTRISECI:
- Precedente infortunio all’inguine: sembrano essere associati ad un rischio molto elevato di nuove lesioni o comunque nuovi disturbi legati all’inguine
- Precedente infortunio all’inguine associato alla pubalgia , più severo.
- Precedente infortunio in altri distretti (caviglia, ginocchio, coscia, spalla)
- Ridotta forza (↓) isometrica degli adduttori d’anca (assoluta e relativa rispetto agli abduttori).
- FATTORI ESTRINSECI:
- Un più alto LIVELLO DI GIOCO (↑)
- Una riduzione del LIVELLO DI ALLENAMENTO SPORT-SPECIFICO (↓)
EZIOLOGIA
Ad oggi sappiamo che l’eziologia è multifattoriale, e non è ancora totalmente definita. Alcuni studiosi hanno cercato di portare alla luce questi modelli eziologici, integrando i fattori di rischio intrinseci (legati alle caratteristiche del soggetto, che rendevano un atleta più o meno predisposto ad un possibile infortunio) con i fattori di rischio estrinseci (legati all’ambiente in cui l’atleta deve partecipare).
I fattori di rischio intrinseci portano un atleta ad essere PREDISPOSTO a sviluppare Pubalgia / Groin Pain.
L’esposizione ai fattori di rischio estrinseci portano invece un atleta ad essere SUSCETTIBILE allo sviluppo di Pubalgia/Groin Pain.
L’interazione fra fattori di rischio intrinseci ed estrinseci, sommato alla ciclica partecipazione agli allenamenti e alle partite, determina una possibile condizione, cioè può rendere un atleta suscettibile a possibile:
- infortunio senza il recupero, che lo rimuove dalla partecipazione
- infortunio con recupero, attraverso un programma riabilitativo che prevede il reinserimento dell’atleta all’interno del ciclo
INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO
In base a quanto detto finora, la necessità era quindi quella di fornire un inquadramento pratico della Pubalgia/ Groin Pain. E’ stata fornita una classificazione che si basa sulla storia clinica e sugli esami clinici. Questo perché l’utilizzo del immagini diagnostiche non è ancora utilizzato come procedura inziale nella diagnosi di Pubalgia/Groin Pain. Quindi viene proposta la classificazione in 3 sottogruppi:
- Pubalgia/GP correlata a definite entità cliniche:
- Legata agli adduttori
- Legata al muscolo ileopsoas
- Legata all’inguine e zona inguinale
- Legata alla zona pubica
- Relativo a disfunzioni dell’articolazione dell’anca
Altre cause .
Un’altra modalità di inquadramento per la Pubalgia/Groin Pain è relativa alla stadiazione. In questo caso abbiamo una differenziazione correlata alla durata dei sintomi senza riferimento al meccanismo lesivo, fattori di rischio, eziologia, diagnosi:
- Acuta : legato chiaramente ad un trauma
- Cronica : recalcitrante la terapia e che dura da molto tempo
Una classificazione che ci è più utile è quella in base alla modalità di esordio della patologia:
- DI ORIGINE TRAUMATICA: l’inizio della sintomatologia è dovuto/correlato ad un qualsiasi trauma/evento acuto.
- DA SOVRACCARICO FUNZIONALE: comparsa insidiosa e progressiva dei sintomi senza un trauma acuto o una situazione in cui l’insorgenza dei sintomi possa essere attribuita con certezza.
- CRONICO: insieme di sintomi continui e presenti da un lungo periodo di tempo (> 12 settimane) che è recalcitrante a qualsiasi terapia conservativa.
ESAMI STRUMENTALI
Quando sono necessari gli esami strumentali?
Ricordiamo che l’alta prevalenza di immagini positive in atleti asintomatici rende difficile l’utilizzo dell’imaging anche per fare diagnosi di Pubalgia/GP. Quindi ci riferiremo a questo tipo di indagine qualora sospettassimo una patologia seria che necessita di un controllo o nei casi in cui ci sono dei dubbi per fare diagnosi differenziali con patologie simili.
TRATTAMENTO
Il TRATTAMENTO CHIRURGICO è indicato per casi selezionati e dà buoni risultati.
Il TRATTAMENTO CONSERVATIVO FISIOTERAPICO e in particolare QUELLO ATTIVO dà buoni risultati in termini di dolore e Ritorno allo Sport (migliore se in APPROCCIO MULTIMODALE).
In particolare il TRATTAMENTO FISIOTERAPICO ATTIVO prevede un programma di esercizio terapeutico suddiviso per obiettivi e fasi, con possibilità di intervenire in modo parallelo e con durata minima di 8 settimane.
RETURN TO SPORT
RETURN TO PARTECIAPTION à RETURN TO SPORT à RETURN TO PERFORMANCE
I CRITERI di PROGRESSIONE alle FASI sono:
- [CORSA LINEARE]
- [CORSA DI SPRINT]
A cura di:
Luigi Lanfranchi
- Fisioterapista