Il padel è uno sport che combina sia elementi degli sport da parete che da rete; pur non essendo uno sport di contatto, comporta comunque tutta una serie d’infortuni che possono essere riassunti in:

Accidentali: causate da fattori presenti nel campo oppure dal caso, come prendere una pallata, scontrarsi con la griglia o con il vetro o colpirsi con la pala.

Sovraccarico: quando le nostre articolazioni, muscoli non sono sufficientemente allenati per sopportare lo sforzo richiesto, determinando un eccesso di carico.

Tecnica: una meccanica esecutiva non corretta provoca movimenti che possono causare delle lesioni sia a livello articolare che muscolare.

Preparazione: spesso si arriva al campo e si comincia a giocare, senza alcun tipo di riscaldamento. Partire senza un warm up adeguato può essere causa di lesioni muscolari.

Condizioni climatiche: pioggia, freddo, caldo, umidità, sono tutti fattori che possono causare un infortunio.

Ad oggi non abbiamo moltissimi studi epidemiologici riguardanti le lesioni associate a questo sport, ma i pochi dati in nostro possesso ci dicono che non soltanto il gomito è interessato da problematiche varie, ma anche numerosi altri distretti come la schiena e la caviglia. Il quadrante inferiore e il tronco, secondo alcuni recenti studi, sembrerebbero essere le porzioni di corpo maggiormente soggette a infortuni legati al padel.

 

Ma perché proprio la schiena?

 

Problematiche lombari sono tipiche di uno sport come il padel che prevede tante frenate e ripartenze, in cui bisogna stare molto spesso col baricentro basso e quindi esacerbare sul distretto lombare numerosi stress per mantenere una certa aderenza al terreno ed essere pronti a scatti e balzi verso l’alto.

Inoltre in questo sport, la colonna vertebrale e in particolare la zona lombare si muove continuamente su tutti i piani possibili: flessione, estensione, rotazione e lateroflessione.

Ecco perché uno scarso controllo posturale, una non efficiente muscolatura ed un mediocre controllo motorio possono causare questo tipo di problematiche. Anche praticare sport su superfici molto dure, proprio come succede nel padel, può aumentare il rischio di incorrere in questo tipo di infortunio.

Per quanto riguarda la tecnica, il colpo più frequente che può causare mal di schiena e altri problemi alla schiena è lo smash. La posizione corretta per effettuare questo colpo, sarebbe quella di piegare le ginocchia e sollevare le caviglie per bilanciare il corpo, ma a volte, o non siamo preparati per il colpo e non abbiamo tempo per eseguire una buona tecnica, o vogliamo imprimere una forza esagerata nella racchetta e abusare del movimento del braccio, e la conseguenza è un vero e proprio  “colpo di frusta” nella parte bassa della schiena.

Anche l’asimmetria della muscolatura lombare è un fattore di rischio da non sottovalutare infatti diversi studi hanno dimostrato come i giocatori sani senza infortuni avessero uno sviluppo simmetrico della forza nelle direzioni di entrambe le rotazioni, sinistra e destra.

 

E il piede?

Per quanto riguarda il piede, in particolar modo il tendine d’Achille, è chiaro comprendere quanto questo distretto sia sollecitato durante la pratica del padel; essendo uno sport che richiede bruschi arresti e ripartenza associati a variazioni di direzione, il tendine d’Achille viene costantemente richiamato per eseguire i vari spostamenti all’interno del terreno di gioco. Per questo, se l’atleta non presenta una buona forza muscolo-tendinea, il sovraccarico associato potrebbe determinare vari quadri patologici tra cui una tendinopatia.

Anche la scarpa può incidere su questa condizione clinica, scarpa che deve avere caratteristiche differenti secondo il tipo di gioco espresso dall’atleta: se un giocatore esegue tanti cambi di direzione avrà bisogno di una scarpa piuttosto leggera, con un drop ridotto, cioè l’altezza dal suolo della zona del tallone, e una certa flessibilità; chi invece ne esegue pochi, dovrebbe usare una scarpa più pesante che ammortizza maggiormente gli impatti col terreno.

L’altezza del tallone è un fattore molto importante, infatti se nella vita normale si indossano scarpe con tacco medio-alto e nella pratica del paddle si elimina, il tendine subisce una trazione ‘insolita’ in condizioni di stress, provocandone l’irritazione. Si consiglia quindi un tacco di almeno 2,5 cm per una corretta pratica sportiva in campo.

Acura di :

Claudio Ceccarelli, Pt‐OMPT‐Cert DN­‐FIFA Diploma in Football Medicine

  • Docente a contratto Università di Pisa
  • Membro del gruppo di ricerca scientifico G.E.R.I.C.O (Università di Roma “Tor Vergata”)
  • Fisioterapista specializzato in problematiche di spalla e gomito.
  • FIFA Diploma in Football Medicine

Med. Student, UniCh