1 . COSA SONO ?
Le onde d’urto, sono una forma di energia meccanica.
I macchinari ad onde d’urto sono composti da un manipolo, generalmente a
forma di pistola, il quale è posto sul target che deve essere trattato. Tra il
manipolo e il target terapeutico è interposto un gel che amplifica la
trasmissione delle onde.
Utilizzano elevati picchi di energia (fino a 100 Mpa) con repentino innalzamento
pressorio
L’onda pressoria prodotta è caratterizzata da un picco massimo iniziale a cui
segue una fase discendente con gradiente positivo seguita a sua volta da una
fase di pressione negativa e un ritorno allo stato iniziale. La densità di energia
erogata è calcolata dal rapporto tra l’energia somministrata e la dimensione
della superficie trattata, espressa in mJ/mm2.
In base a questo parametro, si
distinguono:
- Trattamenti a bassa densità di energia: 0,04-0,12 mJ/mm2
- Trattamenti a media densità di energia: 0,12-0,28 mJ/mm2
- Trattamenti ad alta densità di energia: 0,28-1,5 mJ/mm2
In relazione al tipo di problematica e di tessuto trattato, ogni seduta di onde
d’urto prevede un numero di impulsi variabile (generalmente varia da 1000 a
3000 colpi o più). Altro parametro importante da tenere in considerazione è la
frequenza con cui questi colpi sono emessi.
- COME AGISCE
in generale possiamo distinguere effetti diretti ed effetti indiretti delle onde d’urto:
- Effetti diretti: Il primo effetto delle onde d’urto è di tipo meccanico diretto: il picco pressorio positivo agisce soprattutto nell’interfaccia tra tessuti dotati di diversa impedenza (osso e tessuti molli ad es.).
- Effetti indiretti: Il secondo effetto, ben più importante dal punto di vista clinico, è di tipo indiretto ed è dovuto soprattutto a fenomeni cavitazionali che innescano la produzione di radicali liberi e ossido nitrico (NO) con azione vasodilatante e neoangiogenetica.
Il meccanismo d’azione è, inoltre, profondamente diverso a seconda che il bersaglio sia una
I tessuti viventi, quali l’osso, i muscoli, i tendini e i legamenti, quando raggiunti dalle onde (a livelli energetivi adeguati alla sede di trattamento)subiscono una serie di micro-traumi che fungono da una sorta di “micro-idromassaggio” che innesca una serie di reazioni cellulari, cascate enzimatiche e reazioni biochimiche con produzione di mediatori e fattori di crescita che conducono a un effetto anti-infiammatorio, anti-dolorifico e/o anti-edemigeno.
Gli effetti indiretti includono:
- Disgregazione di strutture patologiche quali le microcalcificazioni: queste ultime non possiedono una struttura organizzata come il normale tessuto osseo e sono più facili da disintegrare.
- Iperemia e neoangiogenesi capillare:le onde forniscono, probabilmente a causa dell’aumento transitorio del gradiente pressorio, un input alla formazione di nuovi vasi anche in tessuti per natura scarsamente vascolarizzati: questo favorisce il riassorbimento dei frammenti delle strutture disgregate.
- Effetto anti-infiammatorio: sono state proposte diverse ipotesi per spiegare l’effetto anti-infiammatorio delle onde d’urto. Appare probabile che l’aumento del flusso sanguigno locale indotto dalla neoangiogenesi determini un “wash-out” con rimozione delle sostanze pro-infiammatorio e dannose accumulatesi nei tessuti trattati.
- Effetto anti-dolorifico: l’effetto analgesico ha una base multifattoriale che include la produzione di endorfine, la stimolazione di terminazioni nervose locali e meccanismi neurofisiologici legati alla “teoria del cancello”.
- QUALI SONO LE SUE APPLICAZIONI ?
L’International Society for Medical Shockwave Treatment (ISMST), società scientifica internazionale che studia gli effetti delle onde d’urto, nel consensus statement del 2016 ha definito che la terapia è approvata nelle seguenti condizioni:
- Tendinopatie croniche
o Tendinopatia calcifica di spalla
o Epicondilalgia laterale di gomito
o Sindrome del dolore al grande trocantere
o Tendinopatia rotulea
o Tendinopatia achillea
o Fascite plantare con o senza sperone calcaneare
- Patologie ossee
o Ritardo di consolidazione ossea
o Pseudoartrosi
o Fratture da stress
o Necrosi ossea avascolare senza derangement articolare
o Osteocondrite dissecante senza derangement articolare
- Patologie cutanee
o Ferite cutanee non guarite o un ritardo di guarigione delle stesse
o Ulcere cutanee
o Ustioni non circonferenziali
- CI SONO CONTROINDICAZIONI ?
Si, le principali sono :
La presenza nel campo focale da trattare, o immediatamente vicino, di strutture delicate quali encefalo, midollo spinale, gonadi o organi cavi come polmone e intestino: nel passaggio dell’onda sonora dal mezzo solido a quello gassoso si rischia di provocare lesione ai tessuti
- Gravidanza
- Terapia con Anticoagulanti Orali (sia TAO che NAO, es. Warfarin, Dabigatran) e gravi patologie della coagulazione del sangue: in questi casi si ha una abnorme facilità al sanguinamento, pertanto sono controindicate. In chi non ha malattie della coagulazione questo non si verifica o, al massimo, può comparire un lieve arrossamento della cute che tende a risolversi nel giro di 24-48 ore.
- Neoplasie
- Infezioni dei tessuti molli o dell’osso
- Pacemaker o elettrostimolatori: si deve porre attenzione al tipo di generatore utilizzato.
- Bambini e adolescenti: la presenza di nuclei di ossificazione non ancora saldati è una controindicazione alla terapia.
- MA FANNO MALE LE ONDE D’URTO?
Si, le Onde d’urto possono essere dolorose con ampia variabilità da persona a persona, da zona a zona di trattamento.
Ogni seduta dura, circa 10 minuti; Viene evocato il dolore ben noto al paziente perché viene sollecitata proprio la zona dolente: finita la seduta potrebbe permanere una certa dolenzia per tutto l’arco della giornata, è assolutamente normale e fa parte dell’effetto terapeutico.
Il dolore durante il trattamento via via diminuisce con il ridursi della sintomatologia.
- DOPO QUANTO HA EFFETTO IL TRATTAMENTO ?
Le onde d’urto lavorano tramite un meccanismo d’azione che interviene su reazioni biologiche complesse e fenomeni riparativi che necessitano di tempo per instaurarsi, per cui gli effetti possono non essere immediati. Gli effetti possono vedersi fin dalla seconda seduta, così come al termine dell’ultima o anche dopo.
Generalmente vengono svolti cicli da 5 sedute con cadenza settimanale ( 1 a settimana).
Dopo di che si può aspettare circa 3/ 4 settimane e poi ripetere nuovamente un ciclo.