INTERVENTO CHIRURGICO E DOLORE

Prima di affrontare il discorso della Fisioterapia, analizziamo bene perchè la chirurgia continua a macinari numeri importi, con volumi di spesa non indifferenti.

L’intervento chirurgico ortopedico si basa tutt’oggi su un modello biomedico, secondo la quale il dolore e la limitazione funzionale siano dovute dalla presenza di un danno tissutale.

 

Seguire il modello biomedico spesso non porta ai risultati sperati in termini di riduzione del dolore e della disabilità.

Questi si correlano difficilmente con le alterazioni biomeccaniche ed anatomiche.

Motivo per cui certi pazienti pur sottoponendosi ad un intervento chirurgico continuano a lamentare dolore.

 

 

Facciamo un esempio: recenti evidenze scientifiche mostrano infatti come siano presenti, tramite risonanza magnetica, protrusioni e degenerazioni vertebrali nel 50 % delle persone ASINTOMATICHE, percentuale che si alza se si correla il dolore con l’artrosi del ginocchio.

Siamo sicuri quindi che l’intervento chirurgico sia la soluzione migliore? la Fisioterapia riabilitativo medica rappresenta ad oggi la prima scelta nelle principali problematiche di natura neuro muscolo scheletriche.

 

 

 

In fisioterapia si parla appunto di approccio BIOPSICOSOCIALE, ed il nostro compito, in qualità di fisioterapisti, è quello di modificare le credenze sulle alterazioni tissutali e la percezione del dolore attraverso un approccio cognitivo ed educativo.

 

 

Abbiamo il compito di spiegare al paziente cos’è  il dolore e quali sono i meccanismi che ne stanno alla base. Questo metterà il paziente nella condizione di ridurre la percezione del dolore, di migliorare la funzionalità e di ridurre la paura di muoversi.

FISIOTERAPIA , UNA VALIDA ALTERNATIVA ALL’INTERVENTO

La Terapia Manuale Ortopedica è una branchia specialistica della fisioterapia per il trattamento delle patologie neuro-muscolo-scheletriche.

Basandosi sul ragionamento clinico utilizza approcci di trattamento altamente specifici, che includono le tecniche manuali e gli esercizi terapeutici, tenendo in considerazione la struttura biopsicosociale di ogni singolo paziente.

Il Fisioterapisti, Claudio Ceccarelli, masterizzato presso l’università Tor Vergata di Roma, oggi assistente presso il master in terapia manuale ortopedica, e  Gionata Prosperi, masterizzato  presso l’università di Siena, si occupano delle principali patologie neuro muscolo scheletriche.

 

LA FISIOTERAPIA, I SUOI BENEFICI

Nella nostra pratica clinica quotidiana l’efficacia della fisioterapia, intesa come  terapia manuale ortopedica, nel trattamento delle principali articolazioni è altissima. La percentuale di successo sia nel breve che nel lungo termine è veramente soddisfacente.

Crediamo in ciò che facciamo perché le evidenze scientifiche quotidianamente lo dimostrano. Vediamo qualche esempio:

  • GINOCCHIO ed ANCA: In caso di artrosi all’anca e al ginocchio l’esercizio fisico, assieme alla dieta ( in caso di problemi di peso) è in grado di ridurre il dolore del 50%.
  • GINOCCHIO ED ANCA: l’esercizio fisico è il trattamento non chirurgico che dimostra avere più efficacia rispetto ad altri trattamenti non chirurgici. Più efficaci dei farmaci anti infiammatori.
  • GINOCCHIO: L’esercizio fisico e la fisioterapia ( intesa come terapia manuale ortopedica) è più efficace della chirurgia. Una eccezione è data da un ginocchio meccanicamente bloccato (ad esempio da una porzione di menisco) che non si estende completamente.
  • GINOCCHIO: Osteoartrosi, dolore severo, rotture meniscali, rumori e crepitii durante il movimento NON costituiscono indicazioni alla chirurgia. Il trattamento conservativo composto da fisioterapia specifica (ed eventualmente farmaci per la gestione del dolore) risulta essere, ancora una volta, l’opzione migliore.
  • ANCA: “impingement femoroacetabolare”. Non ci sono differenze sostanziali tra intervento chirurgico e fisioterapia, si consiglia l’operazione chirurgica là dove fallisce la fisioterapia.
  • SPALLA: Nei casi di lesione completa dei muscoli sovra spinato e sottospinato il trattamento fisioterapico da risultati sovrapponibili alla chirurgia. Ovviamente, ogni caso va valutato singolarmente per identificare l’approccio migliore da adottare.
  • MENISCO: l’intervento di meniscectomia è da evitare per la maggior parte dei pazienti, a prescindere dall’artrosi, dal dolore e dall’esordio.
  • SPALLA: Sindrome da conflitto. La fisioterapia, attraverso l’esercizio terapeutico, produce gli stessi effetti della chirurgia, da 1 fino a 5 anni di follow up. (Haahr et al 2005, Haahr & Andersen 2006, Ketola et al 2009, Ketola et al 2015)

CONCLUSIONI

Chiaramente ogni paziente deve essere valutato singolarmente, nella sua complessità, secondo un approccio biopsicosociale.

La realtà è che la chirurgia segue un modello bio medico, cioè il dolore è provocato da una lesione. Ma i  meccanismi responsabili del dolore sono molto complessi e coinvolgono molteplici fattori (educazione, ansia, stress, credenze, aspettative, qualità della vita etc etc). La fisioterapia gioca un ruolo da protagonista.

Purtroppo ancora oggi la maggior parte dei pazienti che iniziano un ciclo di fisioterapia  interpreta il dolore come un indicatore della salute tissutale e spesso riducono l’attività fisica per evitare ulteriori danni strutturali.

L’artrosi, per esempio,  viene spesso usata come “scusa” per non muoversi ma in realtà un programma specifico di esercizi prescritto e monitorato da un fisioterapista specializzato è al momento la soluzione migliore.

 

 

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Bibliografia:

  • OARSI guidelines for the non-surgical management of knee osteoarthritis.
  • Arthroscopic surgery for degenerative knee arthritis and meniscal tears: a clinical practice guideline BMJ2017; 357
  • Mansell, N.S. et al., 2018. Arthroscopic Surgery or Physical Therapy for Patients With Femoroacetabular Impingement Syndrome: A Randomized Controlled Trial With 2-Year Follow-up. The American journal of sports medicine, p.036354651775191.
  • Boorman, R.S. et al., 2018. What happens to patients when we do not repair their cuff tears? Five-year rotator cuff quality-of-life index outcomes following nonoperative treatment of patients with full-thickness rotator cuff tears. Journal of Shoulder and Elbow Surgery, 27(3)
  • Siemieniuk, R.A.C. et al., 2018. Arthroscopic surgery for degenerative knee arthritis and meniscal tears: a clinical practice guideline. British Journal of Sports Medicine, 52(5), p.313.
  • Boorman R, More K, Hollinshead R, Wiley JP, Brett K, Mohtadi N, et al. The rotator cuff quality-of-life index predicts the outcome of nonoperative treatment of patients with a chronic rotator cuff tear. J Bone Joint Surg Am 2014;96:1883-8
  • Lee W, Do H, Lee J, Kim B, Noh J, Choi S, et al. Clinical outcomes of conservative treatment and arthroscopic repair of rotator cuff tears: a retrospective observational study. Ann Rehabil Med 2016;40:252-62