La maggior parte di interventi che hanno lo scopo di prevenire il mal di schiena, come istruzioni ergonomiche sul posto del lavoro e l’utilizzo di materassi speciali si sono dimostrati prove di efficacia.
Il mal di schiena insorto senza una conosciuta causa viene definito come lombalgia aspecifica e le linee guida raccomandano l’utilizzo di un modello biopsicosociale nella gestione clinica del paziente, considerando non solo gli aspetti biologici ma anche i fattori psicologici e sociali.
Dopo trenta anni si enfatizzano maggiormente trattamenti di self management, fisioterapia ed approcci psicologici rispetto ad approcci chirurgici e farmacologici.
Questo è il risultati di linee guida americano che raccomandano, come trattamento di prima scelta, l’opzione non farmacologica. Altre linee guida (Danesi, americane e del Regno Unito) raccomandano l’esercizio terapeutico ed altri terapie non farmacologiche, come il massaggio, l’agopuntura, la manipolazione vertebrale, il Tai Chi e lo Yoga.
La raccomandazione più importante nella gestione di un paziente con lombalgia aspecifica in presenza anche di irradiazione è quella di istruire il paziente sulla natura del loro dolore e raccomandare loro che non si tratti di una malattia seria e che i sintomi miglioreranno con il tempo.
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Anche secondo queste linee guida (www.evidence.it/lombalgia) per quei pazienti che presentano una lombalgia o sciatalgia che potrebbero migliorare rapidamente è sufficiente rassicurarli, consigliare loro di mantenersi in attività e fornire indicazioni per il ‘self management’, mentre per quelli a rischio più elevato di esito sfavorevole è raccomandato un supporto complesso e intensivo (programmi di esercizio, terapia manuale o approccio psicologico). Da evitare in ogni caso l’agopuntura e il paracetamolo in monoterapia.
Sono quindi raccomandati trattamenti fisioterapici, in particolare per un mal di schiena persistente ( di durata superiore alle 12 settimane) che includano attività con carico graduale progressivo ed un programma di esercizi in base alle patologie e le disfunzioni neuromuscoloscheletriche più frequenti, ricordando che l’esercizio attivo non è una fase successiva al trattamento di mobilizzazione passiva, ma un elemento da inserire precocemente, indicato per ottenere mobilità, stabilità o ricondizionamento atletico e fisico.
Altre terapie fisiche passive, come per esempio l’utilizzo di ultrasuoni, stimolazione nervosa elettrica transcutanea, trazioni e diatermia sono prive di efficacia.
Altre terapie sono raccomandate, come terapie comportamentali, psicoterapeutiche, terapia funzionale cognitiva e la terapia di Mindfullness, con lo scopo di ridurre lo stress permettendo di passare da uno stato di sofferenza e di ansia ad una percezione soggettiva di benessere.
E che fine fanno l’assuzione dei farmaci?
- Le linee guida ora raccomandano un trattamento farmacologico solamente in conseguenza di un mancato miglioramento del quadro clinico alle terapie sopra elencate. In questo caso la prescrizione del paracetamolo in monoterapia non è raccomandato per il trattamento della lombalgia.
- Per quanto riguarda gli OPPIACEI, non si raccomanda una loro assunzione nella gestione di una lombalgia cronica, mentre per quanto riguarda una lombalgia acuta consigliare deboli FANS, tenendo conto delle potenziali differenze nella tossicità gastrointestinale, epatica, cardiaca e renale e i fattori di rischio individuali inclusa l’età
3 PASSI FONDAMENTALI PER ELIMINARE IL TUO MAL DI SCHIENA
Prevention and treatment of low back pain: evidence, challenges, and promising directions
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(18)30489-6/fulltext