Dolore alle schiena e attività fisica

Molto spesso si ipotizza che ci sia una qualche relazione tra dolore alla schiena e attività fisica senza però indicare effettivamente come una possa incidere l’una sull’altra.

In generale la maggior parte delle linee guida suggeriscono che per prevenire le varie forme di lombalgia sia fondamentale fare esercizio fisico regolare.

Ciò che maggiormente sorprendete è che in realtà non ci siano studi che indichino se l’attività, o la vita sedentaria, siano effettivamente fattori di rischio (o fattori protettivi) per tale patologia.

Al massimo esistono alcune ricerche che suggeriscano, senza poi identificarlo con chiarezza, che uno stile di vita sedentario sia maggiormente associato a disturbi alla schiena. Allo stesso tempo però, un recente studio, mostra come i benefici dell’attività fisica per la lombalgia diano risultati contrastanti.

Gli scienziati hanno spiegato che questa controversia potrebbe derivare dal fatto che ci siano più casi di lombalgia dovuti soprattutto a fattori:

  • Genetici;
  • Ambientali;
  • Stile di vita.

I fattori genetici sono, da altre ricerche, evidenziati come una delle principali cause di lombalgia, anche tra gemelli, con stime di ereditarietà che variano dal 21% fino ad arrivare al 67%!

In più i benefici dovuti all’attività fisica sembrano essere maggiori quando questa viene svolta in un regime d’allenamento controllato. Quindi andrebbe evitato il fai-da-te soprattutto se si è geneticamente predisposti al mal di schiena.

 

Dolore alla schiena e attività fisica: lo studio su coppie di gemelli

 

Per valutare in modo neutro i vantaggi, o svantaggi, dell’attività fisica sulla lombalgia sono stati effettuati studi su coppie di gemelli monozigoti dello stesso sesso.

Si tratta di un lavoro pubblicato sull’European Spine Journal ed è uno strumento utile per capire quanto effettivamente l’attività fisica incida e in che modo.

Sono stati inclusi ben 486 gemelli con una età media di circa 40 anni e hanno risposto ha un questionario  sulla loro storia e condizione clinica.

Ai partecipanti è stato posto un questionario con una serie di domande tra cui se, nelle ultime 4 settimane, avessero avuto problemi alla schiena.

In più è stato valutato, attraverso altri questionari, l’impegno dei partecipanti in altre attività fisiche come:

  • Golf;
  • Ciclismo;
  • corsa;
  • nuoto;
  • Tennis;
  • aerobica

Ogni sport è stato diviso in tre diversi gradi di intensità:

  • Leggero;
  • Moderato;
  • Vigoroso.

In più, per maggiore completezza, è stato anche preso in considerazione e valutato l’impegno nelle diverse attività fisiche domestiche/lavorative come ad esempio:

  • Le faccende domestiche.
  • Manutenzioni
  • Giardinaggio
  • …e altre ancora…

Lo studio è stato fatto mettendo in relazione tutte queste attività in associazione anche con determinati parametri demografici (età, sesso, patologie, fumo).

È stato valutato che non c’è una relazione diretta, o almeno così chiara, che possa indicare un rapporto tra attività fisica/non attività fisica e persona con o senza lombalgia.

Ben 69 coppie dei 486 individui risultavano discordanti, nel senso che se uno soffriva di lombalgia l’altro era invece “sano”.

Tale analisi tra gemelli ha dimostrato che un’attività domestica molto intensa aumenta di 3 volte la probabilità di soffrire di lombalgia. Al contrario non è stata trovata alcuna associazione importante tra il dolore e l’attività ricreativa o sportiva in generale.

Anche tra le persone che svolgevano sia attività domestiche pesanti che quelle sportive, è stato riscontrata  anche in questo caso una probabilità di tre volte superiore rispetto a chi svolgeva solo attività sportiva.

Le attività domestiche “intense” aumentano il rischio di lombalgia

Per sintetizzare i dati della ricerca potremmo individuare senza ombra di dubbio che l’attività fisica pesante, come anche quella domestica, sia un importante fattore di rischio per il mal di schiena specialmente se associata anche a una intensa attività ricreativa.

Quanto riscontrato dallo studio sui gemelli porta a ipotizzare che i fattori genetici e ambientali possano influenzare la relazione esistente tra attività fisica (lavorativa e non) e lombalgia.

Questo è uno studio pilota che serviva a capire se l’attività fisica potesse essere un fattore protettivo o causale del mal di schiena. Di sicuro dai dati forniti, pur essendo il campione non sufficientemente grande, emerge una qualche forma di relazione che andrà studiata.

Dolore alla schiena e attività fisica sono certamente correlate, la scienza deve ancora comprendere come e soprattutto in che modo sfruttare i possibili benefici che lo sport può dare a chi soffre di lombalgia.

Di sicuro attività pesanti svolte senza precauzioni (es. senza riscaldarsi) sono fattori di rischio molto importanti così come la predisposizione genetica o altri fattori “esterni”.

In generale, se si tende ad avere qualche dolore alla schiena è utile rivolgersi a uno specialista per capire se e quali attività possono essere svolte senza rischi di infortuni o fastidi ulteriori.

Da quanto si evince dagli studi effettuati informarsi, comprendere e capire la vera natura della lombalgia, come ad esempio anche del dolore cervicale, permette di diminuire stress e ansia che sono un altro importante fattore di rischio.

 

GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.

  • Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
  • Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
  • Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
  • C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
  • Fisioterapia ecoguidata