Dolore al collo? non allarmarti
Spesso senza ragione temiamo il dolore alla colonna vertebrale più di quanto si abbia paura di altre forme di dolore: collo e schiena ci danno l’idea di essere tanto vulnerabili a patologie gravi da terrorizzarci non appena abbiamo qualche fastidio.
Il paradosso è che nella stragrande maggioranza dei casi la nostra schiena e la nostra cervicale stanno bene, in perfetta (o quasi) salute. Come dire che spesso il sintomo (il dolore) è effettivamente la parte peggiore della condizione, un sintomo e basta, anche se a volte molto fastidioso.
Non stiamo parlando di situazioni al limite, come ad esempio subito dopo un incidente in cui è necessaria una visita medica specialistica con eventuali analisi strumentali, questo è un articolo per quelle che sono situazioni di dolore comune, non d’emergenza.
Se hai fastidio da molto tempo, e non passa, allora qui troverai alcune informazioni di base che hanno la duplice utilità di rassicurarti e farti conoscere i meccanismi del dolore al collo.
Dolore al collo e bandiere rosse (Red Flag)
La paura che ormai abbiamo tutti è che una patologia grave, e spesso incurabile, ci aggredisca. Quindi il dolore è un campanello d’allarme che ci scatena dubbi e paranoie che di solito non hanno motivo di esserci.
Pur essendo difficile è possibile che il dolore che colpisce il collo possa indicare una possibile malattia autoimmune, infezione, cancro o anche una lesione del midollo spinale.
Sono condizioni che spaventano e, oltre al dolore al collo, portano anche alcuni sintomi molto specifici e chiari che permettono una diagnosi abbastanza rapida e accurata. Quindi se sono presenti è fondamentale andare subito a farsi controllare.
Quelle che vedremo in seguito sono le cosiddette bandiere rosse (Red Flag) che sono degli indicatori di una delle suddette gravi patologie.
La regola base che si dovrebbe seguire è che siano presenti 3 specifiche Red Flag riguardo al dolore al collo per andare da un medico:
- Il dolore dura da più di 6 settimane,
- Il dolore è intenso e resta costante o, addirittura, tende a peggiorare (ma comunque non migliora).
- È presente un’altra delle Red Flag che vedremo nella lista più sotto.
Per quanto possa sembrare banale ai più c’è una condizione in cui si dovrebbe andare subito a farsi visitare, senza attendere varie settimane: se si è stati vittime di un incidente violento da poter arrecare danni strutturali alla colonna vertebrale o anche al collo.
Capita spesso, più di quanto si creda, che persone soggette a dolore al collo persistente siano soltanto state vittime di qualche incidente!
Le principali Red Flag!
Di seguito una lista sommaria di quelle che sono considerate le principali bandiere rosse riguardo al collo e alla schiena. Se alcune di queste sono presenti, o si hanno dubbi, è il momento di andare dal proprio medico, ma senza inutili allarmismi!
Le red flag non sono un motivo per preoccuparsi, ma per controllare.
- Mal di testa forte che arriva all’improvviso. Spesso sono emicranie passeggere che svaniscono nell’arco di alcune ore, se non dovesse accadere andranno investigate cause e sintomi.
- La febbre o brividi, che non hanno altre spiegazioni mediche, potrebbero in rari casi essere il campanello d’allarme per patologie più gravi (soprattutto se si soffre già di diabete).
- Se invece si ha mal di testa, difficoltà e/o incapacità a piegare il collo in avanti e/o febbre c’è la possibilità che possa trattarsi di meningite (infiammazione delle membrane che coprono il cervello e il midollo spinale, causate dall’infezione o da effetti collaterali di alcune droghe).
- Perdita di peso senza che si stia seguendo un regime alimentare per dimagrire.
- Un doloroso picchiettio sulla colonna vertebrale (segnale per un possibile cancro).
- Un dolore grave di tipo costrittivo e/o palpitante potrebbe essere causato da un problema a una arteria con il rischio di infarto o ictus.
- Esistono anche moltissimi segni di un possibile problema al collo che, però, non provocano dolore cervicale ma problemi agli arti come ad esempio una scarsa coordinazione motoria (alle mani), debolezza, atrofia, pesantezza o insensibilità diffusa. Capita spesso che le persone abbiano sia dolore al collo che una serie di altri sintomi senza però capire che sono correlati.
- Un problema alla rachide cervicale potrebbe essere accompagnato da alcuni sintomi specifici come: vertigini, nausea e vomito. Si tratta di una Red Flag che spesso viene presa sottogamba ed etichettata come un problema generale di salute mentre andrebbero investigati con molta attenzione.
- Altri fattori di rischio sono l’uso di steroidi, l’abuso di droghe e alcol e la presenza di patologie come l’HIV.
- Come sottolineato in precedenza il dolore cervicale potrebbe essere solo il sintomo che indica una malattie autoimmune. I segni principali sono: rigidità mattutina, eruzioni cutanee, occhi arrossati e irritati senza apparente ragione, difficoltà nella digestione, ereditarietà e peggioramento di tali sintomi sopra i 40 anni di età.
Come si nota le Red Flag sono moltissime e spesso i sintomi possono portare a diagnosi errate per questo si raccomanda sempre di rivolgersi a specialisti senza farsi prendere da ansia e stress.
Invece i segni dell’artrosi NON sono bandiere rosse!
Tra le varie preoccupazioni che si hanno, dovute ai sintomi al collo, non sono particolarmente importanti condizioni come:
- Artrosi
- Malattie degenerative del disco.
- Usura della colonna cervicale.
Tanti pazienti che presentano segni molto chiari di degenerazione dovuta all’artrosi non avranno mai sintomi oppure, in caso, solo di lieve entità.
LINEA GUIDA COMPLETA SUL TUO DOLORE CERVICALE
Persino all’età di appena 20 anni c’è un gran numero di soggetti con una qualche forma, seppur leggera, di artrosi vertebrale. Si tratta di “segnali” che vengono sovrastimati non soltanto dai pazienti, ma anche purtroppo dagli stessi medici e specialisti.
I sintomi che indicano artrosi sono sempre segnalati con una serie di altri sintomi ben definiti. Il dolore, anche se acuto, non può e non deve essere preso come parametro che indichi la gravità del tuo problema: il dolore è più comune di quanto si creda, la degenerazione grave dei tessuti invece non lo è.
Il dolore al collo più lancinante e improvviso è quasi sempre un falso allarme
Un dolore improvviso, acuto simile a una pugnalata non è di per sé una Red Flag! Per quanto possa sembrare assurdo in questi casi è rarissimo che si tratti di qualcosa di cui ci si deve preoccupare.
Quando si verificano, sempre nella maggior parte dei casi, indicano soltanto che si ha una infiammazione (più o meno forte) alla zona cervicale che si palesa con un forte dolore.
Le cause gravi che portano a un dolore cervicale (es. tumore) hanno di solito come sintomo un dolore lancinante e costante, non sono quindi simili a una pugnalata!
Quelli improvvisi e acuti sono principalmente dei falsi allarmi neurologici dovuti a problemi di tipo muscolo scheletrico di poca importanza. In pratica il cervello ha una reazione non commisurata, eccessiva quindi, rispetto al dolore.
Il nostro cervello si è sviluppato per proteggere la colonna vertebrale e quindi ha una reazione eccessiva che porta a una sensibilizzazione della zona, per questo avvertiamo fitte tremende pur non avendo nulla di veramente grave.
A questo va aggiunto anche che la rachide cervicale è “avvolta” da una rete di nervi assai fitta. Sono difficili da irritare, ma non è una cosa impossibile.
Molti dolori acuti che vengono spesso causati da neuropatie minori che, nel peggiore dei casi, nell’arco di qualche giorno o settimana tendono a sfiammarsi. È un processo di guarigione fastidioso, ma alla fine sopportabile soprattutto se si sa che è solo una condizione passeggera.
Stress e ansia perché si ha paura di essere affetti da qualche grave patologia, di cui il dolore cervicale è solo un sintomo, sono spesso la cosa più difficile da gestire.
Il torcicollo può indicare la presenza di qualcosa di grave?
La domanda è tanto semplice quanto la risposta diretta: molto di rado. La maggior parte dei casi di dolore muscolo scheletrico del collo è dovuto alla rigidità della sua muscolatura.
Quello che accade è che le varie strutture si irritano leggermente creando una rete di fastidi che diventano dolore e provocano l’indurimento dei muscoli con conseguente difficoltà a fare determinati movimenti.
La “rigidità nucale” causata dalla meningite è forse l’unica situazione di torcicollo da considerare importante proprio perché sintomo di una patologia ben più grave che, però, è accompagnata da altri sintomi!
Se si soffre di torcicollo (o una meno specifica rigidità cervicale) a lungo, allora sarà opportuno fare valutazioni e analisi approfondite per capirne una eventuale causa. Di solito si tratta di condizioni transitorie ma se sono presenti più “bandiere rosse”, senza inutili allarmismi, è utile fasi visitare da uno specialista.
Una serie di cause di dolore al collo che potrebbero significare che non hai nulla di grave
Di seguito andremo a elencare alcuni problemi medici che potrebbero, pur non essendo indicatori di nulla di grave, causare un dolore al collo anche intenso.
La maggior parte dei problemi della lista non è grave, anche se possono risultare molto fastidiosi e peggiorare alquanto la qualità della vita di chi ne soffre.
- Alcune patologie della pelle potrebbero causare dolore al collo. Ad esempio il fuoco di Sant’Antonio.
- Una condizione che causa moltissimi sintomi, e che è quindi assai difficile da diagnosticare, è l’infiammazione della tiroide. Se oltre ai problemi al collo si aggiungono aumento o perdita di peso, depressione, affaticamento, costipazione, confusione e altri sintomi altrettanto generici è possibile che il problema sia dovuto a questa ghiandola.
- La malattia di Bornholm. Una patologia abbastanza aggressiva che da sintomi come dolore al petto e ai polmoni e può provocare anche dolore al collo. Se si ha dolore al collo, e si fatica a respirare potrebbe esserne la causa, anche se si tratta di una diagnosi più che improbabile!
- Arterite temporale: infiammazione delle arterie presenti nelle tempie che provoca vari sintomi come emicrania, febbre, problemi di vista o ronzio alle orecchie, dolore alla mandibole, dolore al collo. Solitamente compare in persona sopra i 50 anni affette da altre patologie.
- Linfoadenopatia: è un’altra condizione in cui i linfonodi del collo, a causa di una infezione o altra patologia, si gonfiano.
- La Trichinosi è una malattia parassitaria causata dal consumo di carne di maiale cruda o poco cotta e selvaggina. Causa malessere diffuso, spasmi allo stomaco nonché dolore al collo. Solo nei casi peggiore può risultare anche fatale.
- La cosiddetta sindrome di Parsonage-Turner (malattia comunque molto rara) causa l’infiammazione dei nervi che escono dal rachide cervicale, le cause sono tutt’ora ignote. Può causare una serie di sintomi di vario genere come dolore alle spalle, atrofia dei muscoli delle braccia e dolore al collo.
- Poi esistono condizioni rarissime e anomale come la Sindrome dell’aquila in cui si ha un allungamento anomalo di un osso che si trova nella parte posteriore della gola (processo stiloideo).
Le condizioni che possono provocare fastidi al nostro collo sono davvero tante. Questa era solo una lista sommaria di alcuni dei più bizzarri e meno noti che dovrebbe far capire come l’autodiagnosi sia spesso forviante.
Il dolore al collo a volte è solo dolore al collo…
Quando preoccuparsi del dolore al collo? In linea di principio la preoccupazione non porta a nulla di buono, causa invece ansia e stress che sono invece dei moltiplicatori del fastidio.
FALSI MITI SUL DOLORE SULLA CERVICALGIA
Per cui è sempre meglio non agitarsi ed eventualmente rivolgersi a specialisti della schiena per capire quale ne possa essere la causa reale.
Ci sono alcune zone del nostro corpo – zona lombare, mascella, pancia e appunto collo – che sono sensibili a periodi di dolore senza che ci sia una reale e spiegabile motivazione. Di solito scompare da sé, senza bisogno di fare nulla ed è dovuto, si ipotizza, a una iperattività del cervello.
Il dolore è una reazione del nostro organismo che la scienza non è ancora stata in grado di spiegare appieno. È certo che oltre a una componente “fisica” ce ne sia una “mentale” altrettanto importante. Si ipotizza che questi due componenti lavorino insieme senza però sapere quale sia preponderante sull’altra, e quando.
Di certo è ormai riconosciuto da tutti gli specialisti che la preoccupazione di sentire dolore ne provoca un aumento, quindi avere paura del dolore al collo e focalizzarsi costantemente su di esso è un fattore di rischio che ne acuisce l’esperienza.
Questo articolo serve per mostrare quanto il dolore al collo sia troppo spesso travisato e considerato preoccupante quando invece è solo causato da qualche “problema” fisiologico, condizioni normali con l’aggiunta di stress e ansia ci spingono a credere erroneamente di avere qualcosa di grave.
GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.
- Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
- Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
- Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
- C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
- Fisioterapia ecoguidata