Mal di schiena: quando preoccuparsi?

Mal di schiena: quando preoccuparsi?

Quando è giusto preoccuparsi per il mal di schiena? In generale non è quasi mai qualcosa di grave, ma avere delle linee guida è utile per evitare inutili allarmismi.

Infatti nella maggior parte delle situazioni il dolore è meno grave rispetto all’effettiva gravità del problema: strumenti come la risonanza magnetica o anche le radiografie risultano poco attendibili mettendo in evidenza, ad esempio, rigonfiamenti dei dischi vertebrali che non sono molto gravi.

Spesso il dolore alla schiena può andar via da solo, senza bisogno di azioni di nessun genere o di somministrazione di medicinali, poiché è causato solo da lievi contratture o “nodi muscolari” che provocano dolore intenso.

Anche l’aspetto psicologico incide fortemente sulla percezione del dolore. Avere consapevolezza delle cause che lo hanno scatenato e del fatto che non sia nulla di grave ha un potente effetto che potremmo definire quasi “analgesico”.

 

Quante sono le probabilità che si tratti di qualcosa di grave e non di semplice mal di schiena?

Diciamolo subito: i casi in cui il mal di schiena sia sintomo di qualcosa di grave sono rari.

Potrebbe essere, come detto in situazioni non frequenti, il campanello d’allarme che indichi la presenza di una malattia autoimmune, di un cancro o anche di danni al midollo spinale.

Si stima che il 5% delle persone sopra i 55 anni, che soffrono di mal di schiena, abbiano dolore a causa di una frattura sulla colona vertebrale mentre solo 1 su 1000 potrebbe avere qualcosa di allarmante.

Ora che si ha un’idea statistica, è opportuno leggere la seguente guida in cui si può intuire, senza inutili allarmismi, quando il mal di schiena può essere definito “pericoloso” oppure solo “doloroso”.

Il mal di schiena cronico, un fastidio quasi mai realmente pericoloso per la salute

Il mal di schiena è una patologia complessa che necessita, per essere affrontata, di specialisti capaci che siano in grado di comprenderne cause e possibili trattamenti.

Chi ne soffre sa che un attacco può durare giorni, mesi o anche anni. In questi casi si parla di lombalgia cronica.

La lombalgia cronica può davvero peggiorare la qualità della vita, di solito si tratta di condizioni dolorose. Quando invece il dolore è causato da un trauma al midollo spinale, o da una malattia progressiva, i danni  possono essere gravi fino a portare alla morte del malato.

Valutare bene le reali cause di una lombalgia, ad esempio, è un difficile e spesso anche ai medici più competenti può capitare di non notare qualcosa. Situazione che si verifica assai più spesso se ci si affida a personale non qualificato e, per così dire, “alternativo”.

In quasi tutte le situazioni, causate da una grave patologia, i sintomi sono abbastanza netti e facilmente identificabili.

Solitamente i sintomi più “leggeri” possono comparire e rimanere nascosti solo per poco tempo.

Le peggiori patologie o cause che provocano il mal di schiena

Come detto il mal di schiena non è quasi mai un indicatore di qualcosa di grave, vediamo i casi (rari) in cui invece potrebbe esserlo:

  • Cancro. Un tumore vicino o nella spina dorsale. Molte tipologie di cancro possono essere la causa di vari tipi di mal di schiena. Spesso il dolore è intenso, tende ad aumentare ed è aggravato dalla posizione e dalla attività fisica svolta.
  • Sindrome della cauda equina. In generale si ha una fastidiosa sensazione di “pizzichi” nella parte bassa della schiena. A questo vanno aggiunti altri sintomi come: incontinenza, gambe deboli, intorpidimento nella zona inguinale, incontinenza fecale.
  • Infezione spinale. In questo caso il disturbo è più difficile da identificare. In genere si ha una zona particolarmente dolente, la colonna vertebrale poco mobile se non rigida e di rado anche febbre.
  • Aneurisma addominale. Si verifica quando si ha il rigonfiamento di una arteria situata vicino alla spina dorsale. I più a rischio sono fumatori anziani, persone affette da ipertensione, diabetici e persone obese.
  • Spondilite anchilosante. Si tratta di una forma di artrite infiammatoria che colpisce la colonna vertebrale. Il mal di schiena inizia prima della mezza età e tende ad aumentare anche se in modo non regolare. Colpisce maggiormente gli uomini.

Questa è una linea guida di possibili patologie gravi in cui il mal di schiena è un campanello d’allarme.

Ma come detto si tratta di condizioni che vengono alla luce abbastanza rapidamente vista la presenza di altri e più gravi sintomi.

Il mal di schiena più intenso non è quasi mai il più spaventoso

Si ha l’idea, per altro errata, che i mal di schiena più intensi siano anche un indicatore di una grave e pericolosa patologia. Il dolore acuto non è un parametro sufficiente per comprendere se si tratta di una condizione spaventoso.

 

La realtà è ben diversa infatti, le lombalgie meno dolorosi, sono quelli che potrebbero indicare condizioni patologiche preoccupanti.

Ad esempio, nella lista vista in precedenza la stessa Sindrome della cauda equina comporta un dolore di solito appena accennato che di per sé non spingerebbe a un controllo medico.

Eppure in questi casi il rischio di danni permanenti alla colonna vertebrale sono reali!

…e quello meno pericolo può essere molto doloroso!

Di contro un gran numero di problemi che comportano un dolore molto acuto sono in realtà poco pericolosi per la salute della persona.

Basti pensare a un crampo muscolare: si tratta di una condizione che di per sé non è pericolosa né letale. Eppure il dolore è talmente intenso da costringere uno sportivo a fermarsi e a chiedere soccorso.

Le persone che soffrono di mal di schiena sperimentano, nella maggior parte dei casi, proprio un forte dolore muscolare. Ci sono dei punti (detti Trigger point) che sono simili a dei piccoli crampi muscolari.

Essi sono la cause del dolore e di per sé non sono cosa di cui preoccuparsi, l’unico vero problema è che incidono negativamente sulla qualità della vita.

2 situazioni in cui il dolore alla schiena va subito indagato senza perdere tempo

Si possono verificare due situazioni precise in cui è opportuno, per sicurezza, rivolgersi a uno specialista per fugare ogni dubbio.

  1. Incontinenza. Intorpidimento nella zona inguinale o ai glutei.
  2. Qualsiasi infortunio o incidente che potrebbe aver danneggiato la colonna vertebrale causando fratture più o meno importanti.

Va anche considerata una questione a rischio quando:

  • Si ha torpore nella zona inguinale.
  • Non si controlla la vescica.
  • Non si ha controllo dell’intestino.

Sono sintomi che potrebbero indicare (con una elevata probabilità), lesioni o anche la compressione dello stesso midollo spinale che richiedono subito un controllo medico con relative cure.

Allo stesso tempo è raccomandato, qual’ora si avesse avuto un colpo alla colonna vertebrale, di rivolgersi il prima possibile a un medico ed eventualmente effettuare una radiografia per essere certi che non ci siano danni.

3 indizi che suggeriscono di investigare sul dolore alla schiena

Esistono 3 segnali precisi che sono da prendere in considerazione se si soffre di mal di schiena, anche se in generale non riguardano situazioni d’emergenza:

  1. Si ha dolore per almeno 6 settimane.
  2. Fa molto male e tende a peggiorare senza avere alcun miglioramento.
  3. dolore notturno

Questi tre casi non debbono essere un campanello d’allarme che qualcosa di grave è in atto, ma indizi utili per capire e comprendere che ci si deve rivolgere a uno specialista per risolvere il mal di schiena.

Dei campanelli d’allarme che dovresti ascoltare

Vengono definite campanelli d’allarme (Red Flag, bandiere rosse in inglese) quelle condizioni, segni o anche sintomi che qualcosa di grave, dal punto di vista medico, potrebbe accadere se non curato.

Il fatto che questi campanelli suonino non significa che ci sia effettivamente una patologia grave in atto, solo la necessità di andare oltre e investigare eventuali cause nascoste.

  • L’età per la lombalgia è un fattore di rischio. Sotto i 20 anni e sopra i 55 sono i periodi con maggiore frequenza.
  • Un lieve e doloroso picchiettio sulla colonna vertebrale.
  • Brividi o febbre che non sembrano avere cause specifiche.
  • Se si sente dolore nella parte alta della schiena si ha un rischio potenzialmente maggiore di sviluppare o avere un cancro.
  • Anche la perdita di peso, specialmente se rapida e inspiegabile, è indicatore di un possibile cancro.
  • L’utilizzo di steroidi (e soprattutto l’abuso non in ambito clinico), l’abuso di sostanze stupefacenti e l’HIV sono tutti fattori di rischio.
  • Sistema immunitario debole con una storia familiare con molti casi di malattie autoimmuni con aumento di fastidi che colpiscono le gambe come intorpidimento, formicolio e debolezza.
  • Incontinenza o difficoltà a urinare. Intorpidimento della zona inguinale con trascinamento di un piede per la significativa perdita di forza nella gamba. Siamo di fronte a Red Flag gravi che potrebbero indicare un problema neurologico grave.

Si tratta di una serie di situazioni che devono far riflettere e chiedere il supporto di uno specialista. Non tutte le Red Flag sono gravi, dipende soprattutto dalla situazione specifica.

È chiaro che se si segue una dieta e ci si allena ci sia una maggiore probabilità di dimagrire. Ciò che si deve tenere conto è la concomitanza di una Red Flag (o campanello d’allarme) con un fastidioso mal di schiena.

Il cancro come causa della lombalgia: quando farsi controllare

Purtroppo uno dei primi sintomi del cancro è proprio il dolore. Un tumore osseo nelle vertebre, ad esempio, può provocare un forte mal di schiena che tende ad aumentare progressivamente.

Scoprirlo in tempo, senza inutili allarmismi in caso di situazioni non gravi, sia un elemento importante e complesso.

Creare preoccupazione, nella maggior parte dei casi infondata, oppure fare un intenso screening per fugare ogni dubbio? Tale quesito è di per sé irrisolvibile, si può solo fare molta attenzione ai sintomi persistenti e agire di conseguenza.

Il cancro è una patologia ormai conosciuta, i cui sintomi portano, con il passare del tempo, alla comparsa di altri.

A quel punto sarà più facile fare una diagnosi accurata, ma sarà tempestiva?

Anche qui ci si può solo affidare a bravi specialisti che non lascino inascoltate alcune condizioni che il paziente prova giorno per giorno.

Allo stesso tempo, come detto, potrebbero verificarsi attacchi violenti e molto dolorosi di lombalgia che, per fortuna, non sono il sintomo di alcuna patologia grave. Chi ne soffre dovrebbe imparare a “restare il più calmo possibile”.

Agitarsi per il dolore alla schiena lo aumenta, creando un dannosissimo e inquietante circolo vizioso che si deve imparare a gestire.

Oltre al dolore, e al peggioramento della qualità della vita (es: minore mobilità, abuso di antidolorifici ecc) si aggiunge anche il costante timore che non sia una semplice lombalgia, ma qualcosa di peggio.

Per fortuna la medicina moderna ha sviluppato una serie di strumenti che hanno reso la diagnosi del cancro rapida e certa con l’ausilio di semplici test il più delle volte non invasivi.

Tali analisi andrebbero fatte con raziocino, soprattutto quando sono presenti più campanelli d’allarme (Red Flags), e non a causa di un semplice, anche se doloroso, mal di schiena.

Il dolore nella parte lombare “bassa” è più preoccupante se è unilaterale?

C’è la tendenza a preoccuparsi molto se il dolore alla schiena, anziché essere bilaterale, colpisce solo o maggiormente la zona destra o sinistra.

Diciamo da subito che, in generale, la lombalgia a destra o a sinistra non dovrebbero essere considerate più preoccupante, o almeno non più di altre.

Esistono due tipologie di mal di schiena che si verificano di più da un lato:

  1. Dolore che, pur essendo presente da entrambe le parti si ha la sensazione che sia unilaterale. Si tratta di una condizione frequente, infatti la lombalgia tende ad essere più intensa da una parte per sua natura.
  2. Dolore alla schiena che è causato da “elementi” che si trovano soltanto da un lato del corpo (si tratta di una categoria assai ristretta).

Infatti l’anatomia della regione lombare dell’uomo è simmetrica come quella addominale ad eccezione di alcuni organi interni che potrebbero essere loro stessi una delle cause (o concause) del dolore.

Le ossa e i muscoli sono assolutamente simmetrici nella zona lombare (se escludiamo piccolissime variazioni locali) dovute, ad esempio, a ferite, danni, patologie.

  • Per esempio i danni ai dischi vertebrali non sono mai simmetrici.
  • Se si ha dolore a un rene, che sia per un’infiammazione o altre patologie, sarà possibile che il dolore alla schiena si manifesti nella parte del rene malato.
  • Per quanto riguarda eventuali spostamenti dei calcoli renali essi causano un dolore fortissimo e anche mal di schiena. Essendo una condizione che matura rapidamente, e in modo molto intenso, non viene mai confuso con un problema alla schiena.
  • Anche un aneurisma aortico potrebbe provocare, sul lato sinistro, un forte mal di schiena.
  • Altro organo interno che può portare a un mal di schiena unilaterale è l’appendice, che si trova sulla destra. Anche se di rado porta a lombalgia e sempre con un intenso dolore addominale.
  • Intestino, cistifellea, pancreas, milza. Tutti questi organi potrebbero, in modi differenti, incidere su un forte dolore alla schiena. In quasi tutti i casi è accompagnato da altri sintomi e raramente viene confuso (dai medici) con un semplice mal di schiena.

Da qui si comprende come sia sempre necessario il consulto di uno specialista per capire e valutare senza inutili allarmismi le reali cause di un mal di schiena.

Conclusioni

Il dolore non può essere considerato un parametro importante per capire l’entità di una mal di schiena.

Di conseguenza non ci si deve preoccupare troppo di una lombalgia (che sia a destra o sinistra) se non si hanno altri evidenti sintomi.

Come del resto non ha davvero senso preoccuparsi eccessivamente del mal di schiena, è opportuno invece rivolgersi  a specialisti ed esporre tutti i fastidi e sintomi in modo da avere una diagnosi precisa. Di rado si tratta di patologie gravi.

GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.

  • Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
  • Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
  • Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
  • C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
  • Fisioterapia ecoguidata