TRASVERSO DELL’ADDOME E MAL DI SCHIENA: L’IMPORTANZA DI VEDERE IN PROFONDITA’

Il trasverso dell’addome è un muscolo fondamentale  nel controllo del movimento e nel fornire stabilità alla colonna durante le attività funzionali.

Uno dei principali obiettivi che ci poniamo nella nostra pratica clinica e nella gestione del mal di schiena è il rinforzo del muscolo TRASVERSO DELL’ADDOME. 

La lombalgia è una patologia tra le più frequenti in termini di espressione clinica ed è anche un disturbo tra i più frustranti
sia per il paziente sia per il fisioterapista poiché nella maggior parte dei casi non si ha una struttura ben riconoscibile come
‘’pain generator’’, proprio per questo la maggior parte delle lombalgie vengono definite ‘’aspecifiche’’.

Solo in alcuni casi c’è da preoccuparsi per una lombalgia, motivo per cui come abbiamo già letto in un precedente articolo la maggior parte degli esami diagnostici risultano essere inutili se non dannosi. 

Si è reso però necessario ricercare altre strutture meno note che potrebbero essere responsabili di questa condizione
sempre più frequente: il trasverso dell’addome e il multifido.

TRASVERSO DELL’ADDOME: CAUSA E CONSEGUENZA DEL MAL DI SCHIENA

Studi recenti ci dicono che alterate prestazioni dei muscoli del tronco potrebbero essere sia causa che conseguenza di
lombalgia (LBP); già mediante diverse tecniche estremamente più costose come la RM o invasive (elettomiografia) sono stati
evidenziati una serie di cambiamenti nel reclutamento muscolare in pazienti affetti da questo disturbo:

  • debolezza dei muscoli del tronco;
  • Aumento dell’attività degli estensori di
    tronco durante i movimenti dello stesso;
  • ritardo del rilassamento, deficit di reclutamento durante attività
    funzionali.

TRASVERSO DELL’ADDOME VALUTATO CON ECOGRAFIA

Recentemente mediante l’imaging ecografica, una tecnica non invasiva e dai costi ridotti, è stato possibile notare
deficit nel reclutamento dei muscoli profondi del tronco (trasverso dell’addome e multifido) durante il movimento in
pazienti con LBP.

Tali muscoli sono fondamentali nel controllare il movimento e fornire stabilità alla colonna durante le attività funzionali, in
particolare il trasverso dell’addome.

Una delle caratteristiche del trasverso dell’addome è la sua attivazione che risulta essere indipendente dagli altri muscoli
addominali e si attiva precocemente in maniera tonica prima dei movimenti degli arti superiori e inferiori e durante il cammino.

Contrariamente, in pazienti con dolore lombare, il trasverso è meno tonico, spesso si attiva in ritardo durante le
varie attività, o presenta una riduzione di spessore.

Grazie all’ecografia il fisioterapista può valutare la struttura muscolare, la sua attivazione sia in modalità statica che
dinamica durante attività funzionali, anche perché a causa della sua posizione profonda il trasverso non può essere
valutato mediante test di resistenza tradizionali.

Mediante l’ecografia il professionista può valutare ed allenare specificatamente questo muscolo, cosi profondo e di difficile reperibilità ma oggi meno di quanto possa sembrare.

Il TRASVERSO DELL’ADDOME origina dalla cresta iliaca, dalla faccia interna delle ultime 6 cartilagini costali, dal foglietto della fascia profonda della zona toracolombare e dal legamento inguinale. Si inserisce nella parte alta della linea alba e sui processi spinosi delle vertebre da L1 a L5. È un muscolo espiratorio, ed è innervato da nervi intercostali, dal nervo ileoipogastrico e ileoinguinale del plesso lombare (L1). Ha un ruolo nel mantenimento della postura. La sua contrazione determina, inoltre, un aumento della pressione addominale, necessaria per sopportare le forze agenti sulla colonna vertebrale durante determinati esercizi.Il trasverso dell’addome ha solo una limitata azione sulla mobilità del tronco.

MULTIFIDO E MAL DI SCHIENA

Parliamo adesso di multifido; dobbiamo dire innanzitutto che con l’età e in correlazione ad un mal di schiena cronico si
possono verificare una serie di cambiamenti a livello delle strutture muscolari posteriori del tronco, tra cui gli erettori spinali ed il multifido, muscoli che giocano un ruolo chiave nella stabilità spinale dinamica.

In particolare, possiamo trovare una riduzione del trofismo muscolare e un aumento di grasso intramuscolare e tutto ciò è stato associato a soggetti con lombalgia.

 

Dr. Ceccarelli Claudio

Fisioterapista, Orthopaedic Manipulative Physical Therapist (OMPT)
Assistente alla Didattica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, Master in Terapia Manuale Ortopedica Applicata alla Fisioterapia.