Probabilmente avete sentito parlare che una cattiva postura causa mal di schiena, o che si dovrebbe lavorare sulla correzione della postura per eliminare il dolore alla schiena. Questa affermazione è facile trovarla su internet, basti digitare le parole postura e dolore su google e si ottengono 4 milioni di visite..

Facciamo un esempio: uno si presenta da noi per un dolore.. e ad una valutazione ci troviamo davanti un dorso curvo, accorciamento degli intrarotatori interni di spalla e capo anteposto.. quindi che fare? Lavoriamo per allungare i muscoli anteriori e per rinforzare i muscoli delle scapole.
Stessa cosa per un’iperlordosi lombare. Allungheremo i muscoli flessori dell’anca e rinforzeremo i glutei e gli addomi. Giusto?
Un altro punto di vista, o chiamiamolo detto “popolare”, è che le asimmetrie causano dolore. Quando volte ci siamo sentiti dire dal paziente, “vado dall’osteopata o dal chiropratico perché ho una vertebra fuori posto od un bacino non perfettamente allineato”? Chiariamo: è più facile trovare un asimmetria che una simmetria. Nella mia pratica clinica quotidiana non ho mai trovato un bacino perfettamente simmetrico!
Ma si continua a sentir dire che certi professionisti identificano e correggono una torsione o inclinazione del bacino, che causerà a sua volta una rotazione della colonna.. e quindi DOLORE. Oppure a correggere una dismetria degli arti ( una gamba più corta rispetto all’altra, o viceversa) perché questo causerà un’inclinazione del bacino.

Ma queste dichiarazioni, sostenute da diversi “esperti del web” sono sostenute da prove di efficacia? Si deve quindi continuare a valutare la presenza di anomalie posturali per poi correggerle?

PROVIAMO A RISPONDERE:

Quali studi trovano una connessione tra cattiva postura e mal di schiena?

Negli studi trasversali, i ricercatori reclutano una parte della popolazione e li suddividono in due gruppi: chi ha dolore e chi non ce la. Poi si effettuano radiografie o altri mezzi per misurare allineamento pelvico, curve spinali, inclinazione pelvica, dismetrie e chi più ne ha più ne metta.. Dopo queste misure, si valutano se ci sono differenze significative negli allineamenti posturali fra i due gruppi.
Anche se i risultati di questi studi non sono del tutto chiari, la maggior parte di essi non supportano l’affermazione che una cattiva postura provoca il mal di schiena. Ecco un elenco di alcuni risultati rappresentativi:

Nessuna associazione tra la dismetria degli arti (differenza di lunghezza degli arti) e mal di schiena. [1]

Nessuna differenza significativa nella lordosi lombare o differenza di lunghezza degli arti tra tre gruppi di 321 maschi: forti dolori alla schiena, dolore moderato o nessun dolore. [2]

Nessuna associazione tra le misure del collo e dolore al collo. [3]

Nessuna differenza significativa nella lordosi lombare, inclinazione pelvica, e dismetria, e nella lunghezza degli addominali, dei flessori del ginocchio, ed del muscolo ileopsoas in 600 persone con e senza dolore alla schiena. [4]

Adolescenti con asimmetria posturale, eccessiva cifosi toracica e / o lordosi lombare non avevano una più alta probabilità di sviluppare il mal di schiena in età adulta rispetto ai coetanei con una postura “migliore”. [5]

Le donne in gravidanza che avevano un incremento maggiore della lordosi lombare non avevano una maggiore probabilità di sviluppare mal di schiena.

Le persone il cui lavoro comportava l’assunzione di posture scomode non manifestavano livelli più alti di dolore.

Alcuni studi hanno trovato un’associazione positiva tra le misurazioni di allineamento vertebrale ed il dolore, ma queste sono eccezioni alla regola. [8, 9]

Il peso di queste prove è maggiormente rappresentato da una revisione sistematica fatta nel 2008, che ha analizzato più di cinquantaquattro studi sul legame tra il dolore e la postura.[10]. Anche se era scarsa la qualità di questi studi, esse tutte assieme non han prodotto prove a sostegno di una correlazione tra le misure di allineamento vertebrale ed il dolore.

Di conseguenza, questa ricerca in questione indica una correlazione molto debole fra postura e dolore alla schiena.
Questi risultati sono sorprendenti, dato che molti studi hanno trovato altri fattori che si correlano con il mal di schiena, come l’esercizio fisico, la soddisfazione sul luogo di lavoro, il livello di istruzione, lo stress ed il fumo. [11]

Anche se esiste una correlazione tra il dolore e la postura, questo non ne rileva il giusto rapporto. Può il dolore causare una cattiva postura e non il contrario. Questo è molto plausibile. Ad esempio, se le persone vengono iniettati con una soluzione che causa loro dolore alla schiena spontaneamente adottano diverse strategie posturali. [12] Grande sorpresa!

Perché Non c’è alcuna associazione tra il dolore e la postura?

Ci sono almeno tre ragioni plausibili per cui la postura non si associa bene con il dolore.

1. I TESSUTI SI ADATTANO ALLO STRESS NEL CORSO DEL TEMPO
La teoria che la cattiva postura provoca dolore si basa sull’idea che provoca delle sollecitazioni meccaniche in eccesso su alcune aree, causando micro danni che si accumulano nel corso del tempo. Sebbene questo abbia un senso, non si tiene conto che i tessuti hanno la capacità di adattarsi allo stress.
Proprio come i muscoli, anche le articolazioni, i legamenti ed i tendini si adatteranno per resistere alle sollecitazioni locali create da particolari posture. [13]

2. DANNO TISSUTALE NON SEMPRE VUOL DIRE DOLORE
La seconda ragione per cui la postura non è correlata con il dolore è che se anche la cattiva postura è in grado di produrre un danno tissutale, un danno tissutale non porta a dolore.
Ci sono molti studi che lo dimostrano. Una grande percentuale (ad esempio 20-50%) di persone senza dolore alla schiena, alle spalle o alle ginocchia mostra bulging discali, lesioni alla cuffia dei rotatori e lesioni meniscali. [14] Il fatto è che quasi non importa in quale punto del corpo si esegue una risonanza magnetica: 1 persona su 30 avrà un’alta probabilità di avere delle lesioni tissutale in assenza completa di dolore.
Qual è la ragione di tutto ciò? Il fenomeno del dolore è molto complesso, tanto che il danno al tessuto è solo un fattore che può collaborare all’insorgenza del dolore.[15]

3. OGNUNO DI NOI E’ DIFFERENTE 

Ognuno di noi è caratterizzato da un’unicità. Ognuno di noi ha le sue curve vertebrali e magari una forma vertebrale propria, che lo differenzia dagli altri.

L’asimmetria e le irregolarità sono la regola, non l’eccezione.

La dimensione e la forma delle nostra ossa e di come esse si articolano fra di loro sono dettate dal il modo in cui troviamo più efficiente e confortevole stare in piedi, seduti o spostarci. Pertanto, un allineamento non ottimale per una persona potrebbe essere ottimale per un’altra persona. A causa di queste differenze individuali, confrontare la postura con qualche modello ideale e cercare di apportare delle correzioni è intrinsecamente problematico.
Cosa fare invece di preoccuparsi della postura?
Le prove di cui sopra suggeriscono come possa essere una perdita di tempo identificare quei difetti della postura statica e correggerli come tecnica per ridurre il dolore.
E quindi, se non ci importa della postura, vuol dire che non dobbiamo preoccuparci affatto dell’allineamento del corpo durante il riposo o esercizio? CERTO CHE NO

1. GARANTIRE UN BUON ALLINEAMENTO QUANDO SONO COINVOLTE FORZE MAGGIORI
Non fraintendere: la biomeccanica e la giusta forma contano!ma un conto è stare seduti o muoversi semplicemente, l’altro è fare esercizi: richiedono una attenzione maggiore al corretto allineamento.
Durante la posizione seduta od in piedi, le sollecitazioni meccaniche sulle articolazioni sono molto piccole. Il tuo corpo ha sperimentato queste sollecitazioni migliaia di volte al giorno per molti anni, ed è ben adattato a questo.
Al contrario, durante l’esercizio fisico intenso, come ad esempio uno stacco pesante, lo stress meccanico è di gran lunga maggiore, e il tuo corpo ha avuto meno possibilità di adattarsi a queste sollecitazioni specifiche.
Cosi diamo importanza alla postura ed al corretto allineamento quando si atterra da un salto, quando si esegue uno sprint, o solleviamo dei pesi, o ci impegniamo in qualsiasi attività che richiede un’importante stress fisico. In questi casi, è una buona idea sforzare in maniera “cosciente” dando importanza alla biomeccanica ed all’allineamento della colonna vertebrale, per favorire meglio la distribuzione del carico e quindi dello stress, per ridurre il rischio di lesioni e migliorare le prestazioni.

2.LAVORARE SUL MOVIMENTO
Il modo in cui ci muoviamo è più importante di come si sta seduti od in piedi. Quindi non preoccupiamoci se il nostro dorso crolla in flessione mentre stiamo seduti sul posto di lavoro. Ma assicuriamoci di preservare la capacità di estenderlo per svolgere anche altre attività della vita quotidiana.

3. VARIARE LA POSTURA
Molte persone son costrette a stare sedute per molte ore al giorno per via del lavoro, ma se questo causa loro stress e dolore, piccole variazioni di postura sono un’ottima strategia di confort per mantenere una postura “ideale” per tutto il tempo.
Quindi?
Fare delle pause frequenti da queste posture statiche e muoversi.
Dimentica la postura ottimale e continua a muoverti!
Per riassumere, non preoccupatevi di trovare una postura ideale quando siete seduti a lavoro. E’ improbabile che possa contribuire al tuo dolore. Continua a star comodo, ma muoviti. E ricorda: utilizza la giusta postura e la giusta forma quando sei impegnato nel compiere un esercizio intenso!

References

1. Grundy, Roberts (1984) Does unequal leg length cause back pain? A case-control study. Lancet. 1984 Aug 4;2(8397):256-8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6146810

2. Pope, Bevins (1985) The relationship between anthropometric, postural, muscular, and mobility characteristics of males ages 18-55. Spine (Phila Pa 1976). 1985 Sep;10(7):644-8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4071274

3. Grob, Frauenfelder et al. (2007), The association between cervical spine curvature and neck pain. Eur Spine J. 2007 May; 16(5): 669–678. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2213543/

4. Nourbakhsh, et al. (2002) Relationship between mechanical factors and incidence of low back pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2002 Sep;32(9):447-60. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12322811

5. Dieck, et al. (1985) An epidemiologic study of the relationship between postural asymmetry in the teen years and subsequent back and neck pain. Spine (Phila Pa 1976). 1985 Dec;10(10):872-7. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2938272

6. Franklin, et al. (1988) An analysis of posture and back pain in the first and third trimesters of pregnancy. J Orthop Sports Phys Ther. 1998 Sep;28(3):133-8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9742469

7. Lederman (2010) The fall of the postural–structural–biomechanical model in manual and physical therapies: Exemplified by lower back pain. CPDO Online Journal (2010), March, p1-14. http://www.cpdo.net/Lederman_The_fall_of_the_postural-structural-biomechanical_model.pdf

8. Chaleat-Valleyed, et al. (2011) Sagittal spino-pelvic alignment in chronic low back pain. Eur Spine J. 2011 Sep;20 Suppl 5:634-40. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21870097;

9. Smith, O-Sullivan, et al. (2008) Classification of sagittal thoraco-lumbo-pelvic alignment of the adolescent spine in standing and its relationship to low back pain. Spine (Phila Pa 1976). 2008 Sep 1;33(19):2101-7. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18758367.

10. Christensen, et al. (2008) Spinal curves and health: a systematic critical review of the epidemiological literature dealing with associations between sagittal spinal curves and health. J Manipulative Physiol Ther. 2008 Nov-Dec;31(9):690-714. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19028253

11. Papageorgeoui, et al. (1997) Psychosocial factors in the workplace–do they predict new episodes of low back pain? Evidence from the South Manchester Back Pain Study. Spine (Phila Pa 1976). 1997 May 15;22(10):1137-42. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9160473

12. Hodges, Moseley (2003) Experimental muscle pain changes feedforward postural responses of the trunk muscles. Exp Brain Res (2003) 151:262–271 http://cdns.bodyinmind.org/wp-content/uploads/Hodges-et-al-2003-Exp-Brain-Res-experimental-lbp.pdf

13. http://en.wikipedia.org/wiki/Davis’_law

14. http://www.bettermovement.org/2012/the-trouble-with-mris-and-my-brother/

15. Melzack, Katz (2012) Pain. Wiley Interdisciplinary Reviews: Cognitive Science Volume 4, Issue 1, pages 1–15, January/February 2013. http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/wcs.1201/full