RISONANZA MAGNETICA E RX PER DIAGNOSTICARE IL MAL DI SCHIENA

In linea di principio le principali guide mediche raccomandano caldamente di non utilizzare i Raggi X e anche la risonanza magnetica per diagnosticare il mal di schiena perché, tali metodologie, producono un grandissimo numero di falsi-positivi.

La risonanza magnetica è certamente uno strumento di grande utilità in campo biomedicale: ottenere quindi immagini chiare di quelli che sono conosciuti come “tessuti molli”, anche in profondità nel nostro corpo, è fondamentale per fare molte diagnosi.

 

Quando la risonanza magnetica è utile è il vero punto da prendere in considerazione. Si ha purtroppo la tendenza a utilizzarla quando invece sarebbe meglio dare molta più importanza alla clinica.

Per fortuna la medicina ha fatto veramente dei passi in avanti che hanno fatto sì che si capisse quando effettivamente usarla e quando invece risulta inutile.

 

Nel caso di una lombalgia non solo è inutile, ma c’è addirittura il rischio che sia dannosa per la possibilità, per altro non remota, di dare risultati falsati che quindi spingano a terapie inutili, costose o anche dannose.

 

Gli esperti si sono resi conto ormai da tempo che fare una diagnosi di lombalgia attraverso Raggi X e la stessa Risonanza Magnetica non è un metodo affidabile, anzi. Il loro abuso può portare a dei veri e propri disastri!

La risonanza magnetica e raggi X sono utili per diagnosticare la lombalgia? No, lo sappiamo da tempo

A dimostrazione di questa battaglia contro l’uso insensato di tali strumenti è esplosa nel 2007 quando American College of Physicians e dalla American Pain Society hanno creato delle vere linee guida per la cura della lombalgia, escludendoli come metodi diagnostici affidabili.

Raccomandano ai medici di prescrivere radiografie o risonanze magnetiche solo in casi palesemente gravi in cui fossero presenti determinati sintomi neurologici gravi e soprattutto persistenti.

Gli stessi autori delle linee guida hanno sottolineato con forza l’importanza di evitare un abuso di tali strumenti mettendo l’accento sui rischi che i falsi-risultati potrebbero portare al paziente.

In realtà è una raccomandazione che dovrebbe essere ancora più netta tanto che uno studio del 2007 mostra che anche in tantissime persone sane, utilizzando questi due metodi, siano visibili segni di degenerazione tissutale quando questi non hanno davvero alcun problema.

Gran parte dei falsi allarme mostrati sono il più delle volte condizioni fisiologiche dovute in modo particolare all’invecchiamento e altri danni “normali” e non associabili al mal di schiena e al dolore.

 

 

 

 

Per quale motivo Raggi X e Risonanza magnetica non vanno utilizzati per diagnosticare il mal di schiena?

Appare chiaro come avere un falso-positivo, con relative preoccupazioni, è qualcosa che tutti vogliamo evitare. Ma in effetti qual è il maggior problema che sia ha con una diagnosi errata?

In alcuni casi potrebbe non procurare nulla di grave, ma in altri due casi specifici il danno potrebbe essere molto importante:

  1. Non tutti amano fare i Raggi X o anche la Risonanza magnetica. Sono diagnosi strumentali che spaventano moltissimo perché avvalorano l’idea che ci possa essere qualcosa di molto grave. Come abbiamo visto in altro articolo (Mal di schiena quando preoccuparsi) si ha spesso una percezione allarmistica della lombalgia. La paura è un elemento che aumenta la percezione del dolore, crea ansia e stress che non sono di certo indicati per chi soffre di mal di schiena, soprattutto se cronico.
  2. Non riescono quasi mai a dare un quadro generale chiaro e preciso dell’effettiva situazione. Anzi, capita spesso che dopo una risonanza o i raggi X si generi ancora più confusione. C’è una mole incredibile di documenti e studi scientifici che asseriscono senza ombra di dubbio quanto il mal di schiena sia diagnosticabile con questi strumenti. Sono frequenti casi di persone che sembravano avere tutti i segnali “negativi” pur essendo in salute! Capita di conseguenza che le diagnosi, e i trattamenti, vengono indirizzati nella direzione sbagliata andando anche, e questo è un altro elemento da tenere a mente, ad aumentare moltissimo i costi sanitari per la cura del mal di schiena.

 

Ovviamente ci sono anche delle rare situazioni in cui l’immagine va a scoprire effettivamente qualcosa di importante. Questi strumenti diagnostici, quindi, possono essere utilizzati con efficacia solo in alcuni tipi di lombalgie gravi e persistenti.

Resta comunque il fatto che non sono modi validi per diagnosticare e capire un mal di schiena.

Ad esempio è stata fatta una ricerca in cui i pazienti venivano valutati solo attraverso la RM, senza quindi conoscere informazioni cliniche del paziente.

I risultati sono stati a dir poco disastrosi diagnosticando in molti pazienti problemi di varia natura alla colonna vertebrale, come la stenosi, partendo dal presupposto che il restringimento del canale spinale sia sempre doloroso.

Ciò che dovrebbe far capire quanto tali strumenti diagnostici siano poco utili è che solo una piccola percentuale delle persone aveva effettivamente questi problemi quando molti, invece, avevano il canale spinale “ristretto” pur non sentendo alcun dolore.

Una donna, 10 risonanze magnetiche, 10 diagnosi diverse

Questo esperimento avrebbe qualcosa di comico se non fosse che mette in evidenza importanti errori medici sulla diagnosi della lombalgia.

Nel 2016 una donna con conclamati problemi di sciatica e di mal di schiena è stata mandata in ben 10 strutture diverse per fare una risonanza magnetica e avere quindi una diagnosi. Come detto ciò che colpisce è la difformità di risposte date dai medici in base ai risultati diagnostici.

Si comprende come le evidenze scientifiche siano ormai inequivocabili sul fatto che la valutazione precisa del mal di schiena non sia fattibile in modo valido attraverso tali strumenti.

Tristemente, ad oggi, è nella norma, quando si soffre di dolori alla schiena, essere sottoposti ai Raggi X o alla Risonanza Magnetica soprattutto nelle prime fasi del mal di schiena. I pazienti devono imparare e capire che alcune procedure, costose, possono essere davvero inutili e a volte anche deleterie perché danno spesso falsi-positivi.

Una RM o anche i Raggi-X avrebbero ragione di essere usati qual’ora si avessero condizioni “gravi” già da subito, come ad esempio la perdita di sensibilità o mobilità agli arti inferiori.

Quindi se si soffre di lombalgia non ha alcun senso allarmarsi ma neanche prenderla sottogamba. Si consiglia una visita medica da uno specialista che possa fare una valutazione dei sintomi e una diagnosi senza l’utilizzo indiscriminato di strumenti diagnostici che la medicina ha mostrato essere poco utili.

GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.

  • Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
  • Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
  • Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
  • C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
  • Fisioterapia ecoguidata