SOLUZIONE RIABILITATIVA PER LA MUSCOLATURA PERINEALE

Cos’è il pavimento pelvico?

Con il termine pavimento pelvico si intendono le strutture muscolo-tendinee che racchiudono il piccolo bacino, che sono da esso delimitate e deputate al sostegno degli organi pelvici quali utero, vescica e retto che si trovano racchiusi proprio nel bacino stesso. Oltre alla funzione di sostegno, questi muscoli sono di fondamentale importanza per il mantenimento di una corretta continenza urinaria e fecale, svolgono un ruolo importante nella sfera sessuale e riproduttiva, nella statica pelvica, intervengono nella biomeccanica di tutto il cingolo pelvico e inoltre il loro corretto funzionamento è indispensabile durante il parto.  

Cos’è la riabilitazione perineale?

La riabilitazione pelvi-perineale è un insieme di metodiche fisioterapiche manuali e strumentali finalizzate a migliorare il tono, la contrattilità e l’elasticità di queste strutture muscolari. Grazie ad un mirato e personalizzato training è possibile imparare a percepire questi muscoli, a migliorare e potenziare le loro competenze con lo scopo di prevenire o correggere le problematiche legate a questo complesso sistema muscolare.

Come per ogni ambito riabilitativo prima di impostare una strategia di trattamento è indispensabile procedere con una valutazione del piano muscolare eseguibile per via endocavitaria; la continenza ad esempio, implica un’integrità del muscolo elevatore dell’ano la cui contrattilità deve essere valutata tramite esame obiettivo.

La valutazione dei muscoli perineali è dunque essenziale per impostare un adeguato trattamento fisioterapico.

Per raggiungere i suoi obiettivi la rieducazione perineale si avvale di diverse tecniche, prima tra tutte l’informazione e spiegazione della zona genito-urinaria-anale e delle strutture muscolari che devono essere allenate. Questo è un punto indispensabile di partenza per rendere cosciente il paziente di questa regione corporea e ciò lo si realizza tramite l’utilizzo di tavole, disegni e modelli anatomici. Un altro pilastro cardine è sicuramente la chinesiterapia che prevede specifici esercizi di allenamento scelti e programmati in base alle potenzialità e capacità di ogni paziente, individuati in modo del tutto personalizzato dal fisioterapista di riferimento. Più del 30% delle donne non è in grado di contrarre correttamente i muscoli del pavimento pelvico (Benvenuti et al 1987, Bø et al 1988,Hesse et al 1990), per questo motivo un altro aiuto importante per conoscere questa zona muscolare su cui il paziente deve lavorare è il biofeedback che, tramite un apposita sonda collegata ad una specifica apparecchiatura, registra l’attività muscolare sottoforma di tracciato ed utilizza segnali uditivi o visivi per aiutare il paziente a prendere coscienza di tale zona.

Altro strumento utilizzabile in quest’ambito riabilitativo è l’elettrostimolazione che determina un aumento del tono muscolare, un miglioramento della percezione dell’attività muscolare, oltre ad avere anche effetto antalgico.

La rieducazione del pavimento pelvico non sarebbe tale se non anche accompagnata da una terapia comportamentale, da una correzione delle cattive abitudini minzionali o defecatorie, da una corretta gestione del proprio corpo nello spazio e del proprio perineo in relazione a sforzi fisici, posture scorrette e a tutte le attività della vita quotidiana.

Quando è consigliata?

La riabilitazione pelvica è il primo step terapeutico, efficace e non invasivo che l’individuo può prendere in considerazione, dal momento che offre grandi vantaggi in molteplici condizioni patologiche quali :                 

– incontinenza urinaria nelle sue forme da stress, da sforzo o mista

– incontinenza fecale

– ipertono muscolare

– iperattività vescicale

– prolasso rettale, uterino e vescicale di 1° e 2° grado

– pre e post chirurgia pelvica

– difficoltà defecatoria quando correlata ad una dissinergia del puborettale

– dolore pelvico

– pre e post parto

– menopausa

A chi è consigliata?

La riabilitazione del pavimento pelvico si rivolge principalmente alle donne nei casi di incontinenza post parto, debolezza muscolare in menopausa, alterazioni della statica pelvica ma non esclusivamente. Alcune condizioni patologiche possono infatti condurre anche l’uomo verso questo tipo di riabilitazione, ad esempio nei casi di incontinenza urinaria e disfunzione erettile legate ad intervento chirurgico di prostatectomia radicale.

La rieducazione perineale non è indicata solamente ad individui con problematiche e sintomi già conclamati, ma anche a tutte quelle donne che vogliono prevenire e non solo curare!

Quando è meglio iniziare?

Il momento migliore per iniziare è adesso!

Quali sono i fattori di rischio per alterazioni pelviche?

– l’età provoca dei cambiamenti strutturali e funzionali delle strutture vescicali, pelviche e del sistema nervoso centrale

– la gravidanza

– il parto per via vaginale, con eventuale lacerazione dei tessuti

– l’obesità

– il fumo di sigaretta

– le infezioni delle vie urinarie

ALCUNE STATISTICHE

” Si calcola che almeno il 20% delle donne affette da disturbi delle basse vie urinarie lamentino  significative limitazioni della vita di relazione “

La prevalenza della incontinenza urinaria nella popolazione femminile raggiunge percentuali pari al 20-30% nella fascia giovanile, al 30-40% nella fascia di mezza età e al 30-50% nella categoria degli anziani “

“Purtroppo per molte donne ammettere di avere questo disturbo è ancora un tabù: solo il 20% delle donne con incontinenza urinaria chiede aiuto al proprio Medico, preferendo chiudersi in casa e limitarsi in ogni attività “

” Il fumo aumenta la prevalenza dei sintomi a carico dell’apparato urinario con un range di 1.5 volte se confrontata ai non fumatori, la diminuzione dell’uso di sigarette fa, perciò diminuire la probabilità di cui sopra “

La causa iatrogena per eccellenza della incontinenza urinaria da sforzo maschile e’ la prostatectomia “