Le condizioni del dolore muscoloscheletrico (MSK) rappresentano le principali cause di disabilità a livello internazionale con il conseguente grande onere sociale

L’obiettivo di questo studio è stato quello di identificare le raccomandazioni comuni di alta qualità per la gestione del dolore di natura muscolo scheletrico, sia a livello vertebrale (lombare, cervicale e dorsale) e sia a livello periferico (anca, ginocchio e spalla).

LIMITARE L’USO DELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

LOMBALGIA:  Il 25% 42% dei pazienti a cui è stata diagnostica una lombalgia viene sottoposta a imaging. In linea di principio le principali guide mediche raccomandano caldamente di non utilizzare i Raggi X e anche la risonanza magnetica per diagnosticare il mal di schiena perché, tali metodologie, producono un grandissimo numero di falsi-positivi. Gran parte dei falsi allarme mostrati sono il più delle volte condizioni fisiologiche dovute in modo particolare all’invecchiamento e altri danni “normali” e non associabili al mal di schiena e al dolore.

 

SPALLA: Il 60% dei medici generici consiglia una radiografia nel pazienti con presentano un quadro clinico di  tendinopatia della cuffia dei rotatori mentre l’82% fa eseguire una ecografia. La letteratura scientifica degli ultimi anni ci ha confermato come spesso il dolore del paziente non è correlato all’entità del danno anatomico: La risonanza magnetica e l’ecografia possono essere utili in caso di lesione totale tendinee ma meno utili al diminuire dell’entità della lesione. LE numerose  Linee Guida cliniche sconsigliano l’utilizzo della diagnostica per immagini prima di 6 settimane dall’esordio dei sintomi

LIMITARE L’USO DELLA CHIRURGIA

GINOCCHIO:  l’ artroscopia del ginocchio per l’artrosi del ginocchio non è raccomandato;

SPALLA: gli interventi di decompressione subacromiale della spalla e di riparazione della cuffia dei rotatori sono in continuo aumento  anche se i risultati chirurgici sono paragonabili a quelli della fisioterapia e agli interventi SHAM

LIMITARE L’USO DEI FARMACI

Uso eccessivo di oppioidi: l’efficacia degli oppioidi per la gestione del dolore di natura muscolo scheletrico è discutibile, sia per il dolore cronico e sia per la gestione della fase acuta. L’uso precoce degli oppioidi è stato associato a esiti peggiori nella cura della mal di schiena, motivo per cui limitare l’uso di oppioidi è fortemente raccomandato.

 

Raccomandazioni per una migliore pratica clinica nella gestione del dolore muscolo scheletrico

  1. La cura dovrebbe essere centrata sul paziente. Numerosi studi dimostrano l’efficacia di un intervento cognitivo nella riduzione del dolore sia in combinazione con altri interventi (Alaranta et al., 1994; McCracken and Gross, 1998) che singolarmente (Moseley et al. 2004). Questo include l’attenzione rivolta al contesto individuale del paziente, una comunicazione efficace e l’utilizzo di un processo decisionale condiviso con più figure professionali.
  2. individuare segni e sintomi del paziente e le Bandiere Rosse, quest’ultime come espressione di problematiche importanti nella gestione del dolore di natura muscolo scheletrica;
  3. Valutare i fattori psicosociali. Le linee guida e la ricercar più attuale hanno enfatizzato la necessità dei clinici di applicare un modello di cura biopsicosociale.
  4. L’imaging radiologico è sconsigliato a meno che:
    • non si sospetti una patologia grave;
    • il trattamento conservativo fatichi a dare i suoi benefici;
  5. Intraprendere un esame fisico, che potrebbe includere test di screening neurologico, valutazione della mobilità e / o forza muscolare. Lo scopo dell’esame fisico è quello di assistere nella diagnosi, o classificazione del dolore muscolo scheletrico.
  6. Valutare continuamente I progressi del paziente attraverso valide misure di outcome;
  7. Fornire ai pazienti istruzione e/o informazioni sui loro condizioni e sulla possibilità di gestirlo;
  8. Indirizzare il paziente alla pratica di un’attività fisica e/o all’esercizio terapeutico.
  9. Applicare la terapia manuale solo in aggiunta ad altri trattamenti basati sull’evidenza.
  10. Salvo indicazione specifica (ad esempio la presenza di bandiere rosse) offrire al paziente un alternativa non chirurgica  “evidence based”;
  11. Facilitare il proseguimento o la ripresa del lavoro.

 

Altre raccomandazioni per singole condizioni dolore di natura muscolo scheletriche

Secondo una recente revisione sistematica della letteratura per queste singole condizioni dolorose si raccomanda quanto segue:

  1. OSTEOARTROSI (OA)
    • Offrire programmi di autogestione;
    • Fornire un intervento mirato alla perdita di peso in persone in sovrappeso;
    • Non usare glucosamina o condroitina per l
    • Non intraprendere lavaggi artroscopici al ginocchio e sbrigliamento a meno che non vi sia una logica (come il blocco meccanico del ginocchio
  2. LOMBALGIA·
    • Non prescrivere paracetamolo, oppioidi, antidepressivi e anticonvulsionanti;
    • Non fare iniezioni spinali;
    • Non utilizzare plantari;
    • Non effettuare operazioni chirurgiche di disc replacement

 

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