DEVO MANTENERE UNA POSTURA CORRETTA?

Da bambino ti dicevano di stare dritto, di tenere una postura corretta, ancora ricordi le sgridate di insegnanti e genitori sul fatto che dovessi stare composto, specialmente quando studiavi o stavi in classe.

Ti hanno detto che una cattiva postura è una delle principali cause della terribile lombalgia che ti affligge da anni e che non riesci a risolvere.

Fisioterapisti, sportivi, chiropratici, personal trainer e molti altri ti diranno che è vero. Se ad esempio vai su Google e digiti “postura dolore” avrai migliaia e migliaia di risultati.

Come se fosse certa una relazione diretta tra le due, sarà davvero che se hai mal di schiena è colpa della postura sbagliata?

A volte sembra quasi che abbiano istituito una qualche “polizia della postura” che prima o poi ti verrà a dire che devi lavorare su di essa. Che il modo in cui siedi, come cammini o stai in piedi è sbagliato.

Leggende metropolitane sulla postura e come vengono affrontate

Se ad esempio hai una cifosi, ossia una curva relativamente ampia delle spalle, ti potrebbero dire che hai la cosiddetta “sindrome della croce superiore”. In generale avrai quindi il torace indentro con la testa in avanti e spalle “arrotondate”.

Le principali “cure” proposte riguardano l’allungamento della muscolatura del torace e il rafforzamento dei muscoli nella zona scapolare.

Se invece soffri di lordosi, quindi hai il bacino spostato in avanti (detta inclinazione pelvica anteriore), insieme allo stomaco che sporge anch’esso in fuori.

Per tale condizione in molti “specialisti” ti proporranno una serie di esercizi per rafforzare la muscolatura degli addominali nonché dei glutei e di allungare anche i flessori dell’anca.

Altra leggenda metropolitana sulla postura riguarda il fatto che, secondo molti, le asimmetrie siano causa di dolore.

Capita spesso che un terapeuta tenti di correggere una eventuale torsione o inclinazione dell’allineamento del bacino. Si vorrà evitare, a detta del professionista, che ci sia una consequenziale rotazione della stessa colonna vertebrale!

Tali idee sono sostenute e difese da un grandissimo numero di persone, anche non esperti.

Cosa dicono gli studi sul rapporto tra dolore e postura

Ma ci sono davvero prove inconfutabili che una cattiva postura possa provocare dolore alla schiena?

Se hai mal di schiena, dovresti investire tempo, denaro e fatica, al fine di risolvere una lombalgia? Se la postura è sbagliata dovresti provare a correggerla per curare il mal di schiena?

Esistono alcune prove e studi che potrebbero aiutarci a dare risposte a queste semplici domande.

In generale sono state fatte molte correlazioni e studi per capire se ci sia effettivamente un rapporto di causa-effetto tra postura e dolore.

La maggior parte sono stati “studi trasversali” in cui i ricercatori hanno reclutato e diviso i partecipanti in due specifici gruppi:

  1. Con mal di schiena.
  2. Senza mal di schiena.

Poi le persone sono state sottoposte a una serie di analisi strumentali (es: radiografia) o altri mezzi per poter valutare l’allineamento spinale o pelvico.

Infine è stata valutata l’eventuale:

  • Differenza di lunghezza tra le gambe.
  • Eccessiva inclinazione pelvica.
  • Gradi di curvatura della zona lombare, dorsale e cervicale

Una volta fatta tutta questa serie di esami e misurazioni, i ricercatori passano alla valutazione del dolore per capire se ci sia una relazione di qualche genere tra i gruppi, con e senza dolore, e la loro postura.

I ricercatori hanno analizzato anche gruppi specifici di persone che non soffrono di alcun tipo di mal di schiena per determinare se questi hanno più o meno probabilità, in futuro, di avere lombalgie.

Anche se si ha la convinzione che una pessima postura comporti una elevata probabilità di soffrire di mal di schiena, i risultati ottenuti non supportano tal affermazione:

  1. Non c’è associazione tra la differenza di lunghezza delle gambe e la possibilità di avere dolori alla schiena
  2. Non è stata riscontrata alcuna tipologia di relazione tra le varie misurazione della curvatura del collo e dolore nella stessa zona.
  3. Anche le persone che in generale eseguono lavori o compiti che comportano posizioni molto scomode non hanno dimostrato avere una maggiore tendenza al mal di schiena.
  4. Anche le donne in gravidanza, le quali hanno un incremento della curva lombare, non hanno mostrato rischi maggiori di soffrire di lombalgia.
  5. Gli adolescenti con cifosi toracica eccessiva, asimmetria posturale, lordosi lombare avevano le medesime possibilità, rispetto ai loro coetanei con una postura “giusta”, di avere mal di schiena in età adulta.

 

 

QUANDO PREOCCUPARSI PER UN MAL DI SCHIENA?

Determinati studi, c’è da dire, hanno dimostrato una associazione diretta (in alcuni casi) tra la misurazione dell’allineamento spinale e il dolore. Per essere ancora più chiari nel 2008 è stata fatta una revisione di ben 54 studi che associavano la postura e il dolore.

Tali documenti, purtroppo, erano di qualità non eccelsa ma hanno messo in evidenza come, in caso ci fosse una relazione tra postura e dolore, essa risulterebbe poco importante.

COSA FARE PER ESEMPIO SE HO UNA RIGIDITA’ CERVICALE?

In generale è più diretta la relazione tra lombalgia e:

  1. Esercizio fisico.
  2. Fumo
  3. Stress
  4. Soddisfazione personale (lavorativa).
  5. E anche con il livello di istruzione.

Da qui si comprende come, anche se c’è di sicuro una sorta di relazione tra dolore e postura errata, possiamo affermare che non ci dovrebbe essere una relazione causale.

In pratica una pessima postura non dovrebbe essere la causa di una lombalgia. Tanto che si potrebbe ipotizzare una relazione inversa in cui il dolore spinga la persona a una cattiva postura, proprio per evitarlo.

Si comprende come spesso modificare la postura di una persona potrebbe, assai verosimilmente, non dare alcun beneficio sul mal di schiena.

Non c’è associazione tra dolore e postura

Le ricerche appena esposte mostrano in modo abbastanza evidente come questa associazione, della quale moltissimi sono convinti da sempre, sia errata.

Vediamo 3 ragioni:

  1. L’adattamento del corpo umano, e quindi dei suoi tessuti, allo stress, richiede tempo. Secondo le vecchie ipotesi la postura produrrebbe una qualche forma di stress meccanico molto forte che di conseguenza provocherebbe dolore. Da una parte è vero, però non prende in considerazione la capacità del nostro organismo di adattarsi e di “disinnescare” in modo automatico il dolore. È simile all’allenamento in palestra che è una forma di stress muscolare. Con il tempo il corpo si abitua e si fortifica trasformando lo stress in forza e in massa muscolare. Stessa cosa accade se si ha una postura errata.
  2. Il dolore non va di pari passo con i danni ai tessuti. Infatti una cattiva postura potrebbe arrecare dei danni tessutali che, però, non è detto che siano in stretta relazione con il dolore stesso. Ad esempio se si effettua una risonanza magnetica su una persona di più di 30 anni è facile che si trovino danni varia natura che non provocano alcun fastidio. Il dolore è un qualcosa di molto complesso che spesso è al di fuori del classico meccanismo di causa-effetto.
  3. Ogni individuo ha una struttura diversa dagli altri. Non ne esistono due uguali quindi anche posizioni non corrette, e il dolore ad esso correlate, variano così in profondità da non essere paragonabili ne tantomeno standardizzabili. Ad esempio la dimensione, forma, densità della struttura scheletrica determina ciò che è per una persona più comodo ed efficiente (muoversi, correre, saltare, camminare, sedersi…). Condizioni valide per alcuni potrebbero non esserlo per altri.

Per quanto possa sembrare ovvio le persone sono tutte differenti, sia la loro struttura ossea che tissutale condizionano la presenza o assenza di dolore. È quindi difficile creare degli standard posturali di ciò che è buono e ciò che non lo è.

Anziché preoccuparsi per una postura errata, cosa è opportuno fare per stare meglio?

Da quanto visto sin qui si deduce quanto sia inutile e inefficacie investire del tempo per capire i difetti della postura statica. Ma soprattutto seguendo una sorta di modello ideale utilizzato come strumento utile per lenire o anche prevenire il mal di schiena.

Ciò non deve far credere che la postura sia qualcosa di inutile, che non ci si debba preoccupare dell’allineamento del corpo sia in caso di sport che di riposo.

Senza dubbio l’attività fisica è uno strumento utile per stare meglio, anche senza dover per forza agire sulla postura definita “scorrette”.

Il tuo corpo, anche restando fermo o solo lavorando a una scrivania, ha una serie di sollecitazioni meccaniche non intense che lo spingono ad abituarsi a quella condizione. In pratica il tuo corpo ha imparato a gestirli al meglio.

Quando si fa invece una attività fisica pesante, come ad esempio il bodybuilding o il lavoro con carichi in palestra, lo stress meccanico è maggiore obbligando l’organismo ad adattarsi, a fatica, a quella nuova situazione.

Di conseguenza avere una postura corretta, durante lo sport e soprattutto in quelli molti intensi, una buona postura durante il loro svolgimento è utile per aiutarti a gestire meglio la fatica e gli attriti creati.

Saltare, correre, tirare su pesi, atterrare, sono attività che comportano, dal punto di vista meccanico, una elevata quantità di stress. Diviene quindi molto importante avere una postura valida dal punto di vista bio-meccanico.

Ciò permetterà, con il giusto allineamento spinale, una migliore distribuzione dello stress meccanico con miglioramenti delle prestazioni e diminuzione dei rischi di lesioni o infortuni.

Con la modernità l’uomo ha iniziato a eseguire sempre con maggior frequenza movimenti ripetitivi e a restare nella stessa posizione per molte ore.

Tale comportamento potrebbe comportare, proprio a causa di una postura sempre uguale, dolore, fastidi e affaticamento. Per diminuirne l’effetto negativo è sufficiente variare la postura.

Tali cambiamenti avranno la funzione di distribuire lo stress meccanico e farà sì che il peso corporeo venga distribuito in molte altre zone del copro invece che sulle stesse (muscoli, ossa, tendini).

È consigliato fare delle pause con una discreta frequenza e muovere il corpo, rendersi conto di quali posizioni possono peggiorare il mal di schiena e cambiarle per sperimentarne di nuove.

Come risolvere il problema della postura?

Da questo articolo si evince quanto la postura sia importante ma forse meno di quanto si pensava solo pochi anni fa. Tutti gli studi portano all’idea che non sia tanto il modo con cui stiamo fermi fondamentale, quanto il modo con cui ci muoviamo.

Il paradigma cambia: da buona postura a buon movimento.

Non ti devi preoccupare troppo della tua postura quando sei fermo, magari davanti al computer o mentre guidi, invece fai maggiore attenzione alla postura dinamica migliorando la funzionalità dei tuoi movimenti e la loro efficienza. In poche parole non mantenere troppo a lungo la stessa identica postura, ma variala spesso!

GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.

  • Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
  • Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
  • Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
  • C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
  • Fisioterapia ecoguidata