Nel ultimo decennio si è assistito ad un crescente richiesta di medicinali per problematiche di natura muscolo – scheletriche e spesso la nostra professione, in qualità di fisioterapisti, ha ricoperto un ruolo di primaria importanza per le cure delle problematiche dei nostri pazienti. Ma non tutti i pazienti posso aver bisogno di noi.  Molto spesso una manifestazione di dolore, apparentemente di natura muscolo – scheletrica, e di conseguenza di nostra competenza, può nascondere qualcosa di più serio, che necessita una visita specialistica ed un’indagine più approfondita.

L’individuazione delle red flags, bandiere rosse, è di fondamentale importanza nella quotidianità del fisioterapista.

Di conseguenza, durante la valutazione neuro muscolo scheletrica, al primo colloquio con il paziente che si presenta da noi per una sintomatologia dolorosa al rachide lombare è necessario escludere queste red flags. Una diagnosi differenziale permette di individuare patologie specifiche.

Anche nel semplice mal di schiena c’è una piccola proporzione di pazienti che lamenta dolori con questo tipo di problematiche, quali:

  • Fratture
  • Tumori
  • Infezioni
  • Spondilo artrosi

Tutte queste condizioni possono facilmente manifestarsi con un dolore lombalgico e devono essere immediatamente indirizzate verso uno specialista.

In uno studio recente Enthoven e colleghi hanno esaminato una popolazione di 669 pazienti con mal di schiena e più di 55 anni di età, cercando di identificare la prevalenza delle cause specifiche del mal di schiena e di valutare l’associazione tra “red flags” e fratture vertebrali. Essi hanno trovato che al 6% delle persone esaminate è stato diagnosticata una patologia seria, di cui la maggior parte dei casi era una frattura vertebrale. L’analisi ha dimostrato che l’età superiore a 75 anni, una storia di trauma, osteoporosi, dolore di intensità superiore a 7, e dolore toracico erano associate ad un’alta chance di fare diagnosi di frattura vertebrale. Di queste variabili, la storia di trauma è quella con più alto valore predittivo e indice di verosimiglianza.

Enthoven WT, Geuze J, Scheele J, Bierma-Zeinstra SM, Bueving HJ, Bohnen AM, Peul WC, van Tulder MW, Berger MY, Koes BW, Luijsterburg PA. Prevalence and “Red Flags” Regarding Specified Causes of Back Pain in Older Adults Presenting in General Practice. Phys Ther. 2016 Mar;96(3):305-12.

Il NICE, ovvero National Istitute for Health and Care Excellence, ci ha fornito una recente  linea guida per valutazione e trattamento del mal di schiena e della sciatica in soggetti con più di 16 anni. Queste linee guida descrivono i trattamenti fisioterapici, psicologici, farmacologici e chirurgici per aiutare le persone con questi disturbi. Inoltre queste linee guida hanno lo scopo di promuovere le migliori cure per questo tipo di pazienti.

Queste linee guida riguardano il trattamento del mal di schiena con o senza sciatica, di conseguenza con o senza compressione del sistema nervoso centrale.

Da non dimenticare sempre il consiglio di dare esercizi specifici ma anche generali per l’autotrattamento, aiutando il paziente a gestire al meglio il suo problema, attraverso informazioni sulla natura del problema  ed incoraggiando a continuare a svolgere le normali attività. Le Evidenze scientifiche suggeriscono che il trattamento precoce del mal di schiena diminuisce la probabilità che il suo dolore divenga cronico.  Può essere indicato seguire un programma individuale, o di gruppo, per gestire il suo dolore e per evitare che si riacutizzi o si ripresenti in futuro..

La terapia manuale, in primis la terapia manuale ortopedica, guidata dalle prove di efficacia cliniche scientifiche e dalla natura biopsicosociale di ogni singolo individuo, deve affiancare SEMPRE l’esercizio terapeutico nella pratica clinica quotidiana nei pazienti che si presentano con un mal di schiena.

Non fare uso solamente di terapia fisica strumentale, come TENS, LASER, ULTRASUONO O TECAR. Non aiutano se usate singolarmente; possono aiutare se combinate assieme alla terapia manuale e l’esercizio.

La psicologia, con un approccio cognitivo-comportamentale, può dare benefici con i pazienti con mal di schiena, non come trattamento unico ma in associazione con esercizi, con o senza terapia manuale.

Bisogna considerare la combinazione tra programma fisico e psicologico nel caso in cui un paziente possa avere un ostacolo psicologico alla guarigione oppure nel caso di fallimento di trattamenti precedenti.

È necessario promuovere e facilitare il ritorno al lavoro o alle normali attività per i pazienti con mal di schiena.

Recarsi dal fisioterapista rappresenta la chiave giusta per diminuire un dolore acuto e per permettere di tornare precocemente alla piena attività.I trattamenti sopra citati limitano la durata del mal di schiena e riducono la possibilità di una recidiva.

La CLINICA DEL MAL DI SCHIENA, attraverso una valutazione approfondita, personalizzerà un trattamento per il Suo problema specifico sulla base delle probabili cause del suo mal di schiena.

Queste linee guida sono un ulteriore conferma di quanto sia necessaria una corretta valutazione che indirizzi verso un trattamento su misura per il paziente con mal di schiena. Nella valutazione di un paziente non è tanto importante la classificazione sulla durata del sintomo (mal di schiena acuto, sub-acuto o cronico) quanto il rischio di cronicizzazione e di ottenere uno scarso outcome. Questo rischio deve essere valutato sia prima di iniziare il trattamento, per indirizzare il clinico verso una gestione più o meno “psicologica” del paziente, sia durante lo stesso. L’esercizio fisico deve essere la base del trattamento di ogni fisioterapista, da associare o meno con la terapia manuale. Infine il fisioterapista deve fornire al paziente un quadro chiaro del natura del mal di schiena e della neurofisiologia del dolore, deve incoraggiare il paziente a ritornare alle normali attività quotidiane e deve promuovere nel paziente uno stile di vita sano e dinamico.