GOMITO DEL TENNISTA: EZIOLOGIA

L’eziologia del gomito del tennista è multifattoriale. L’uso eccessivo degli estensori del polso insieme a fattori anatomici, come problemi di flessibilità, invecchiamento e scarsa circolazione sanguigna, potrebbe avere un ruolo chiave nel determinare questa condizione clinica sempre più frequente tra la popolazione sportiva e non.

GOMITO DEL TENNISTA: FATTORI PSICOLOGICI

Un recente studio del 2018 ha esaminato se i pazienti con “gomito del tennista” avessero un profilo psicologico diverso rispetto a individui sani (gruppo controllo).

METODI: i pazienti con segni clinici di gomito del tennista, consultati presso l’Ospedale dell’Università di Ghent tra settembre 2015 e gennaio 2017, hanno ricevuto un questionario su carta sui tratti di personalità chiamato Big Five, perfezionismo, ansia, depressione, soddisfazione lavorativa e condizioni di lavoro. Sono stati assegnati gli stessi questionari ai controlli sani nello stesso gruppo di rischio, ossia stessa fascia di età e stessa professione.

RISULTATI: sono stati reclutati 69 pazienti (35 uomini, 34 donne) e 100 controlli (44 uomini, 56 donne).

I pazienti con gomito del tennista hanno ottenuto punteggi significativamente più bassi sui tratti della personalità, estroversione e gradevolezza.

Gli UOMINI, in particolare, hanno ottenuto punteggi significativamente più alti nel perfezionismo ed erano più propensi a sviluppare un disturbo d’ansia o depressione.

Per quanto riguarda il lavoro, i pazienti hanno indicato un carico di lavoro significativamente più alto (in particolare gli uomini) e un’autonomia significativamente inferiore (soprattutto le donne).

Le DONNE hanno indicato anche un minor contatto con i colleghi (minor supporto sociale). Tuttavia, la soddisfazione del lavoro era relativamente alta in entrambi i gruppi.

CONCLUSIONI

i risultati suggeriscono che esiste una relazione tra i disturbi legati al gomito del tennista e le caratteristiche psicologiche.

Medici e terapisti dovrebbero essere consapevoli di queste possibili caratteristiche psicologiche e dovrebbero cercare di riconoscere questa categoria di pazienti, che facilmente diventano ansiosi e hanno difficoltà a fidarsi di altre persone.

Con questi pazienti, occorrerà impiegare maggior tempo durante la valutazione al fine di conoscere la loro condizione, non aumentare l’ansia o sentimenti depressivi e per rafforzare la relazione terapista-paziente, qualunque sia il trattamento proposto. Inoltre, dovrebbero essere adattate eventuali prevenzioni sul posto di lavoro, come ad esempio campagne di sensibilizzazione.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29433642