Proteggere la zona lombare

Lo so che è brutto dirlo ma prima o poi qualcosa nella tua schiena cambierà: che sia per un infortunio, l’età o altro poco importa, e non potrai fare nulla per tornare indietro.

Un infortunio alla zona lombare è qualcosa che capita a ogni persona, sedentari in primis, il dolore è lancinante e i fastidi ad esso associati intensi.

Se già sei tra i fortunati che lo hanno sperimentato allora sai di cosa stiamo parlando, quella che affronti o affronterai è una dannata bestia ma che, con i giusti strumenti, può essere domata!

Sono stati fatti molti studi per capire come affrontare il problema della lombalgia e del dolore cronico che hanno portato a rendersi conto che:

 

  • La maggior parte di chi si infortuna alla schiena viene sottoposto a tecniche diagnostiche ed osteopatiche spesso obsolete.
  • Gli sportivi, specialmente gli agonisti, avevano il bisogno di continuare ad allenarsi anche mentre curavano il problema fisico.
  • In troppi si focalizzano quasi esclusivamente sulla diagnostica per immagini (es. Risonanza magnetica, Raggi-X) senza tenere conto, invece, dei sintomi e delle loro personali sensazioni.
  • Molti dei pazienti si informano con il Dott. Google, una sorta di medico virtuale, per poiconfrontarsi meglio con i medici e comprendere quanto veniva loro spiegato. Purtroppo si sono dimostrati più confusi che consapevoli a causa del grande numero di opinioni contrastanti a riguardo.
  • I più cercavano di tornare al vecchio regime di allenamento, una volta superato il problema fisico, trovando però una serie di controindicazioni da parte degli specialisti su ciò che non dovevano fare piuttosto che su ciò che potevano fare!

 

In questo articolo andremo a valutare i punti appena visti tentando di “risolverli” o almeno dare consigli utili per chi ha problemi di lombalgia.

 

Mal di schiena e allenamento

 

Ancora  conosciamo molto poco del corpo umano, ad esempio i meccanismi profondi del dolore sono del tutto sconosciuti, ciò che è d’aiuto è proprio la consapevolezza che c’è ancora molto da imparare: la mente aperta permette di capire e affrontare problemi ignoti o complessi.

Il mal di schiena, per un atleta, non è solo debilitante e doloroso, ma un vero blocco della loro stessa natura e spesso anche mestiere che va quindi affrontato sia sul piano medico ma anche personale e psicologico.

È quindi essenziale non lavorare solo sulla cura ma anche, e forse soprattutto, sulla prevenzione agli infortuni e poi in caso sulla riabilitazione.

 

Quasi certamente avrai mal di schiena nella tua vita: l’attacco del gatto!

Le stime non sono di certo incoraggianti, ad esempio circa l’80% degli americani soffre di dolori lombari  e circa il 25% è cronico. Va detto che per fortuna nel nostro Paese la situazione non è così drammatica, anche se è comunque allarmante.

Ciò deriva dallo stile di vita statunitense che predilige una vita sedentaria e in cui il tasso di obesità arriva a picchi per ora lontani dai nostri. Purtroppo la tendenza a fare sempre meno attività fisica, e una alimentazione ricca di grassi e zuccheri, ci sta conducendo ai loro stessi standard.

 

C’è un detto molto interessante di un professore dell’Università del Connecticut: “ Se vivi la tua vita in modo sano, probabilmente ti ritroverai nello studio di un ortopedico; se la vivi nel modo sbagliato finirai dal cardiologo!”.

Vediamola sotto un altro punto di vista: in quanti conoscono una persona che si è fatta male alla schiena semplicemente allacciandosi una scarpa o facendo altre azioni tanto banali?

Conosco un atleta che è riuscito a fare un esercizio di squat con più di 350 kilogrammi in una gara e si è infortunato raccogliendo da terra il suo gatto!

Il problema non è il gatto (sì, lo so è ovvio) ma neanche il movimento che ha fatto. Si è infortunato perché la maggior parte dei problemi alla schiena derivano da anni di traumi che si accumulano fino ad arrivare alla “rottura”.

Ciò che deve far riflettere è il fatto che circa il 5% dei bambini ha traumi già prima di iniziare l’attività sportiva, quindi forse non è sempre lo sport la causa di infortuni alla colonna vertebrale.

 

La diagnosi non è mai definitiva, purtroppo

Questa è una cosa che si deve comprendere per poter affrontare in modo sano ed equilibrato una lombalgia o un dolore cervicale o qualsiasi altro problema alla schiena.

Ci sono casi di persone che hanno sofferto per anni senza mai ricevere una diagnosi certa e univoca generando stress e ansia per il fatto che, oltre al dolore, aumenta la preoccupazione che possa trattarsi di qualcosa di grave.

Sappiamo, per esempio, come l’ernia sia responsabile del dolore in una piccola percentuale dei casi e come spesso rappresenta spesso un normale processo di invecchiamento della colonna!

Nella maggior parte delle situazioni si tratta di semplici traumi o infiammazioni, come in questo articolo: Quando preoccuparsi del dolore al collo… e quando no! in cui spiego i campanelli d’allarme e i casi in cui potrebbe essere una patologia grave.

Le diagnosi così poco precise non sono affatto rare, anzi potremmo dire che sono la consuetudine.

 

Anche se non hai sintomi potresti essere un “casino strutturale”

Per quanto “casino strutturale” sia un modo di dire molto poco scientifico credo renda l’idea sul fatto che, anche persone che non provano ad esempio dolore, potrebbero avere una conformazione strutturale non perfetta.

Per esempio uno studio effettuato su atleti professionisti spagnoli ha mostrato come la spondilolisi fosse presente in un gran numero di loro, pur non avendo reali sintomi. Solo la metà ha detto di soffrire di lombalgia!

Anche la stessa diagnostica per immagini, quindi, si dimostra poco precisa perché da molti casi che sulla carta dovrebbero indicare una lombalgia ma che, nella realtà, sono del tutto asintomatici. Ne abbiamo parlato nell’articolo I raggi e la Risonanza sono utili per il tuo mal di schiena.

 

Il dolore quasi certamente non è dovuto da cause gravi!

Questa forse è una buona notizia! Quando si soffre di lombalgia si tende a “drammatizzare” l’evento e pensare che sia sempre qualcosa di grave alla schiena.

L’idea che si tratti, ad esempio, di un tumore, affligge e ha il tremendo effetto di moltiplicare il dolore attraverso:

  • Ansia;
  • Paura;
  • Stress.

Tutti fattori che non fanno altro che modulare e far percepire ancora di più il dolore. Si finisce in un circolo vizioso che va rotto prima che degeneri in comportamenti psicologici al limite del patologico.

Per farlo i fisioterapisti più esperti e moderni hanno compreso l’importanza della cultura del paziente: spiegargli quindi in modo chiaro la sua condizione, rassicurarlo sul fatto che provi dolore.

GIONATA PROSPERI, FT, SPT, SM.

  • Esperto In Terapia Manuale nelle cefalee, emicrania
  • Fisioterapista dei disturbi dell’articolazione Temporo – Mandibolare
  • Fisioterapista dei Disturbi Vestibolari
  • C.E.O. del Centro della Colonna vertebrale di Massa
  • Fisioterapia ecoguidata